Degrado e siringhe a terra nell’area dell’ex Coop
PORTOGRUARO. La ribellione di viale Trieste. Diverse persone stanno contattando in questi giorni la polizia e anche gli uffici della direzione generale dell’Asl 10 del Veneto orientale, per segnalare una situazione di grave disagio in viale Trieste. Si tratta di un cortile interno dove una volta c’era un supermercato, la Coop, il cui esercizio anni fa fu trasferito nella vicina via Boito. Qui sono state individuate almeno cinque siringhe da alcuni genitori preoccupati della sicurezza dei propri figli. E alla giustificata preoccupazione si è aggiunta presto anche l’indignazione perché è stato notato il classico gioco italiano del rimpallo di responsabilità. Nessuno si prende l’impegno, infatti, a raccogliere le siringhe per terra. «Ci si droga all’aria aperta», dicono, «il degrado è totale e anche l'amministrazione comunale dovrebbe intervenire per risovere la situazione».
Queste persone stanno meditando di raccogliere pure delle firme per far allontanare i malintenzionati da quell’area. Nei locali dell’ex Coop c’è anche un piccolo appartamento che è stato trasformato in ricovero di sbandati. Il via vai è incessante nei giorni feriali, mentre di domenica non c’è quasi mai nessuno. In quel piazzale, molto largo, vanno a giocare pure i bambini. Infatti in quella zona di viale Trieste, così densamente popolata, non ci sono spazi adeguati per i più piccoli. Non c’è un giardino. Non ci sono giochi. L’unica alternativa è quella di giocare sulla strada, come si faceva una volta.
Da almeno un paio di mesi però l’area dell’ex Coop è ostaggio di sbandati e, come denunciano questi genitori, di persone che utilizzano quegli spazi per drogarsi senza nessuna paura di essere scoperti.
«Il colmo si è vissuto pochi giorni fa» ammette un padre di famiglia, molto conosciuto per la propria attività nel settore commerciale del centro portogruarese, «abbiamo avvisato la polizia con l’obiettivo di rimuovere le siringhe lasciate lì per terra. Hanno risposto che avrebbero contattato l’Asl 10. Noi stessi poi abbiamo contattato l’Asl chiedendo di venire incontro, e da subito, alle nostre richieste. I risultati di questo rimpallo purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Le siringhe sono ancora là. Non le ha rimosse nessuno. Dove faremo giocare i nostri figli? A casa nostra? Hanno bisogno di spazi. Tutto questo è ingiusto. Chiediamo che anche la giunta del sindaco Senatore faccia qualcosa. Non ci fidiamo a toccare quelle siringhe, possono essere infette. Serve l’intervento di gente preparata ad affrontare simili emergenze».
Rosario Padovano
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