Degrado a Mestre, Brugnaro: «Più controlli notturni». L’opposizione: «Non c’è neanche un piano»

Pioggia di critiche per la situazione delle piazze mestrine.

Venturini: «Abbiamo tolto venti persone dalla strada»

Mitia Chiarin

MESTRE. «Non molliamo e non vogliamo mollare!», dice il tweet del sindaco Brugnaro che mostra i controlli notturni della polizia locale potenziati contro lo spaccio nel quartiere Piave. Ma nel caldo agostano, la polemica sul degrado aumenta il malcontento generale mentre la politica, in campagna elettorale, litiga. E si dividono anche gli assessori della giunta di centrodestra.

Simone Venturini, assessore al sociale, precisa che il vertice invocato dalla Zaccariotto è già fissato per la prossima settimana. E dice la sua. «I nostri servizi ci sono; aiutano chi vive sulla strada a trovare posto nei dormitori. In quattro anni venti persone che vivevano in strada hanno seguito un percorso che li ha portati oggi a vivere in alloggi, con il progetto “Housing first”. Il gruppo che sta creando problemi in via Poerio rifiuta ogni tipo di aiuto e visto come si comportano, il problema più che sociale è di ordine pubblico», dice, invocando strumenti legislativi più incisivi.

In situazioni limite come quelle del gruppo che si è spostato da piazzetta Zorzetto a via Poerio occupando la panchina vicino all’ex edicola, prendendo l’area come zona di bevute, risse, e wc a cielo aperto, serve essere duri. Il messaggio: «O stai alle regole della società o ti mandiamo via».

Dal centrosinistra piovono critiche. «Lo denunciamo da tempo: serve un piano strategico per la rigenerazione urbana di Mestre ovvero politiche integrate (urbanistiche, repressive di fatti criminosi, culturali, sociali, commerciali) nelle quali il Comune individui e coordini le diverse azioni. Purtroppo siamo anni luce da tutto questo, considerato che gli assessori della giunta si contraddicono e nemmeno si mettono d’accordo tra di loro su cosa fare», evidenzia il capogruppo Pd Giuseppe Saccà.

Monica Sambo ricorda: «Dal Prefetto al Questore sino alle associazioni e ai comitati hanno chiesto politiche di inclusione e di presa in carico delle situazioni di disagio».

Definisce Venturini «assessore alle inaugurazioni» e boccia come «ridicola» la richiesta del sindaco di «più sicurezza dopo 7 anni».

Giovanni Andrea Martini invita a cambiare rotta investendo su «scuola, alle politiche giovanili e sociali». Finora si è delegato «al volontariato le azioni per la riduzione del danno e il recupero».

L’esposto, grido di aiuto «per non dover chiudere, di un commerciante di via Poerio, mobilita tutti. Andrea Crescente di Confesercenti ribadisce che serve «un piano d’azione serio ed efficace».

Massimo Gorghetto, presidente di Confcommercio Mestre: «Da sempre si parla di potenziare l’attrattività e la competitività dell'offerta commerciale di Mestre. È chiaro che il degrado non è un bel biglietto da visita e va nella direzione diametralmente opposta. Abbiamo già detto che togliere le panchine è un rimedio che deve essere solo provvisorio. Serve un cambio di passo nella politica della sicurezza, che includa anche interventi sociali sul fronte della prevenzione». E servono «poteri effettivi e risorse adeguate» per i Comuni.

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