Decine di persone raggirate denuncia Adico in procura
VENEZIA. Fogli firmati frettolosamente, o comunque senza la piena consapevolezza di quanto si va a contrattare. Clausole scritte in piccolo, «quasi invisibili». Decine di imprenditori, artigiani e commercianti veneziani ci sono cascati. E ora Adico presenta una denuncia-querela alla Procura sperando di bloccare il fenomeno.
«Avron, Event Fair e Dad Deutscher - società con sede a Bratislava le prime due; ad Amburgo la terza - continuano a mietere “vittime” fra i titolari d’azienda del territorio» denuncia il presidente dell’Adico Carlo Garofolini «Come? Con la solita tecnica della compilazione di un modulo con il quale, di fatto, ci si impegna senza accorgersi a corrispondere una cifra che supera anche i mille euro per inserzioni pubblicitarie non richieste».
Decine di esercenti e di artigiani caduti nella trappola e ora tartassati dalle agenzie di riscossione crediti hanno contattato Adico, associazione difesa consumatori, la quale è passata alle vie di fatto: ha integrato la diffida che viene inviata alle tre società per ogni singolo caso, con una denuncia-querela alla Procura della Repubblica, nella quale si contestano i reati di truffa, frode informatica, estorsione e associazione a delinquere.
«Il modus operandi delle tre società che hanno sede all’estero è pressoché identico», spiega Garofolini «la tecnica è quella di richiedere al destinatario della lettera il controllo e la conferma dei dati relativi alla propria azienda. Una volta completata l’operazione, si firma il foglio e lo si rispedisce al mittente. Risultato? Con quella firma si accetta di essere inseriti in alcuni registri che non hanno una grande valenza promozionale. Il vero scopo, però, è un altro. In seguito verrà infatti emessa una fattura, spesso superiore ai mille euro a fronte, appunto, di una inserzione pubblicitaria. È scritto in lettere minuscole, quasi indecifrabili a occhio nudo». Truffa? Lo deciderà il tribunale. Quel che è certo è che chi firma si è sentito truffato.
«È giunto il momento che si intervenga» chiede Garofolini «stiamo seguendo tantissimi casi emblematici, soprattutto relativi ad Avron. Ci sono persone disperate, inseguite dalle società di recupero crediti e chiamate a pagare fatture che raggiungono anche i 1.500 euro. Un raggiro perpetrato sfruttando anche una grafica rassomigliante a quella della Camera di Commercio. Ora, oltre alla diffida, abbiamo deciso di predisporre una denuncia-querela alla Procura della Repubblica». Sperando in questo modo di porre fine al malvezzo.
Marta Artico
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia