Decine di clienti sentiti dai carabinieri per il bordello cinese
CAMPAGNA LUPIA. C’è forte imbarazzo e curiosità a Campagna Lupia e in tutta l’area sud della Riviera del Brenta, dopo la chiusura del centro massaggi cinese in piazza Amendola, che altro non era che un bordello molto frequentato. I carabinieri per ricostruire l’attività illecita della maitresse cinese di 45 anni finita agli arresti, stanno interrogando decine di clienti che erano nell’agenda della tenutaria dell’attività a luci rosse. Donna che sfruttava un giro di ragazze connazionali molto giovani.
«In tanti sapevano», spiegano alcuni avventori nel bar in centro, «che non era un semplice centro massaggi. Era frequentato ogni giorno da decine di uomini di tutte le età, e da quando era stato aperto qualche mese fa, c’era un continuo via vai di persone a tutte le ore del giorno».
Secondo le voci tanti mariti e compagni che arrivavano non solo da Campagna Lupia ma anche da Campolongo e da Camponogara per i servizi “speciali” offerti,. Insomma la nomea del centro massaggi si era sparsa con un passaparola a tutta l’area sud della Riviera del Brenta. Moglie e fidanzate hanno però capito in breve tempo e segnalato il fatto alle forze dell’ordine che hanno fatto il blitz.
Ora invece il via vai di fidanzati e mariti non è più diretto al bordello, ma verso la locale caserma dei carabinieri. I nomi appuntati nell’agenda della maitresse sarebbero più di una cinquantina. Come testimoni, i clienti delle prostitute dovranno spiegare agli investigatori quante e quali ragazze erano impiegate come prostitute quasi quotidianamente al centro massaggi.
Le visite alla caserma dei carabinieri in via D’Acquisto in questi giorni creano forte imbarazzo in famiglia e molti certamente a moglie e fidanzate non hanno raccontato di andare a testimoniare. Il centro massaggi è stato chiuso e posto sotto sequestro mentre la tenutaria è stata portata nel carcere femminile a Venezia con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
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