Debiti milionari, fallita la “Nordest srl”
Toccherà al commercialista mestrino Paolo Belviso controllare sui libri contabili e stabilire il passivo reale della «Nordest Ristorazione srl» di via Circonvallazione 119.
Il Tribunale civile di Venezia, infatti, ha nominato il professionista curatore dopo aver deciso per il fallimento della società che fa capo all’imprenditore Carlo Della Sala, il quale negli anni a Mestre aveva fondato un vero e proprio impero della ristorazione. Ora, però, i giudici veneziani scrivono che la sua società ha debiti per almeno due milioni e 700 mila euro. I conti comunque dovrà farli il curatore fallimentare, che dovrà esporli ai numerosi creditori nella riunione del prossimo 16 luglio. Incontro organizzato per stabilire lo stato passivo dell’impresa e per permettere ai creditori di dire la loro. In questi mesi il commercialista mestrino Belviso dovrà anche scoprire se all’impresa o al socio unico di riferimento siano intestati conti in banca o proprietà immobiliari e mobiliari. Nel caso vi fossero dovrà relazionare prima di tutto al magistrato delegato, il giudice Andrea Fidanzia. Se esistessero dovrebbero essere vendute all’asta e il danaro finire nell’attivo della società, soldi che il curatore dovrà poi consegnare ai credito in base a una precisa ripartizione.
Il locale più noto e addirittura storico per Mestre che faceva capo a Della Sala era il club «Scarpon», in via Manin, a due passi da piazza Ferretto, dove un tempo non si poteva non passare per un bianco o un rosso e soprattutto per uno stuzzichino o un piccolo antipasto prima di lasciare gli amici e la piazza, l’unica che allora raccoglieva giovani e meno giovani nel centro di Mestre. Adesso anche quello ha chiuso i battenti: poco più di un mese fa era comparsa una scritta, “chiuso per ferie”, ma davvero pochi hanno creduto a quella che è sembrata subito una scusa. Anche perché, il 19 marzo scorso, ignoti avevano tentato di incendiare la lussuosa Porsche Cayenne dell’imprenditore mestrino e in tanti avevano pensato che non era sicuramente un caso, ma che quell’episodio oscuro fosse legato agli affari che stavano andando a rotoli e ai creditori che stavano con il fiato sul collo all’imprenditore mestrino.
Tutto, però, era cominciato prima, circa un anno e mezzo fa con la chiusura della pizzeria Manin, all'angolo con via Torre Belfredo, un altro locale frequentatissimo. Poi, in successione, quattro mesi fa è toccato alla “Corte Sconta” di via Circonvallazione, allo stesso civico dove ha sede ufficiale la società, un mese e mezzo fa era toccato al locale di piazzale Candiani, infine al pub «Scarpon» di via Manin e, qualche giorno fa, alla pizzeria La Corte, anch’essa a due passi da piazza Ferretto.
In pochi mesi l’impero di Della Sala, che nei suoi locali ha ospitato e fatto divertire intere generazioni di mestrini, si è dissolto, lasciando purtroppo a casa una cinquantina di dipendenti.
Fuori da questi pubblici esercizi campeggiano ora fogli di carta che contengono varie motivazioni: “chiuso per ferie” per lo Scarpon e la Corte Sconta di via Circonvallazione, “manutenzione straordinaria fino al 30 maggio” per La Corte, “cambio gestione” a piazzale Candiani. La pizzeria di via Manin ha invece le serrande abbassate senza alcun cartello.
Qualche giorno fa il sindacalista della Cisl Luca Zuin spiegava che due delle tre società che fanno capo a Della Sala, vale a dire Nordest Ristorazione e Sogeri/Sogeco «sono in attesa che venga depositata la sentenza di auto fallimento, mentre la terza, l'Immobiliare Manin, è in autoliquidazione».
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