David Codognotto a giudizio con rito immediato
Sarà processato il 4 luglio l'ex assessore della Lega accusato di concussione e calunnia
Davide Codognotto accompagnato in tribunale dagli agenti
VENEZIA. David Codognotto, l'ex assessore di San Michele al Tagliamento arrestato in settembre, sarà processato il 4 luglio. Il pm Stefano Ancillotto ha chiesto e ottenuto il giudizio con rito immediato per l'esponente della Lega Nord accusato di concussione e calunnia. Il rappresentante della Procura veneziana ha chiesto il rito immediato in modo da saltare l'udienza preliminare e celebrare il processo davanti ai giudici del Tribunale di Venezia prima possibile. Il giudice dell'udienza preliminare Michele Medici ha ritenuto che le prove nei confronti dell'imputato siano evidenti e lo ha mandato a giudizio.
Non è escluso che il suo difensore, l'avvocato Renzo Fogliata, scelga la strada del rito abbreviato in modo da non finire in aula e da ottenere, in caso di condanna, una pena scontata di un terzo, come prevede il codice.Codognotto è rimasto in carcere quattro giorni, quindi altri tre mesi agli arresti domiciliari e ha ottenuto la scarcerazione il 5 gennaio scorso. Ad accusare Codognotto è stato l'allora amministratore delegato della squadra di calcio del Portosummaga Andrea Mio - che milita in serie B - ma non solo, c'è anche un «pizzino», finito agli atti dell'inchiesta, che lo stesso Codognotto avrebbe scritto di suo pugno e fatto arrivare all'imprenditore: lo avrebbe compilato nel timore di essere intercettato e ascoltato.
Nel biglietto c'erano le indicazioni per la consegna della busta con i 15 mila euro poi trovata sul cruscotto della sua automobile parchreggiata sotto il Municipio: c'era scritto pure l'ora esatta della consegna, entro le 11; il tipo d'involucro (doveva usare una busta di plastica). Segnalava soprattutto la composizione della mazzetta (dovevano esserci 100 biglietti da 100 euro e altri 100 da 50). Soldi che Andrea Mio doveva consegnare all'assessore per evitare che l'amministrazione di San Michele chiedesse la restituzione di un finanziamento di 76 mila euro da un fondo regionale per un torneo di calcio giovanile alla fine abortito. Il reato di calunnia, anch'esso grave anche se meno della concussione, è stato invece contestato perchè, difendendosi, Codognotto ha sostenuto che durante una riunione, in cui erano presenti anche il direttore generale del Portosummaga Gianmario Specchia e il presidente del Consorzio turistico di Bibione Adamo Zecchinel, il presidente della squadra Giuseppe Mio, nonno di Andrea, gli avrebbe offerto una tangente.
Una circostanza che gli imprenditori portogruaresi hanno sempre negato. Dopo aver interrogato Specchia e Zecchinel, il pubblico ministero Ancilotto ha deciso di chiedere il giudizio dell'ex assessore anche per aver calunniato Giuseppe Mio, accusandolo falsamente di aver cercato di corromperlo.
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