David Bowie e la mongolfiera: ecco lo spot Luis Vuitton
VENEZIA. David Bowie ha voluto la manicure tutti i giorni mentre Arizona Muse ha lottato impavida contro il sudore che le imperlava la fronte indossando un cappotto di triplo cachemire nei giorni in cui si schiattava dal caldo. Il cantante faceva l’uomo misterioso suonando il clavicembalo mentre la modella faceva l’avventurosa atterrando con una mongolfiera in Piazza San Marco, vagando per la città deserta e finendo risucchiata in un ballo in maschera per poi ripartire sola e meditabonda, ma sempre con la messa in piega perfetta, a bordo di una antico veliero cinese.
Quattro mesi dopo le riprese in laguna, il nuovo spot di Louis Vuitton svela i suoi retroscena e si rivela al mondo. Sessanta secondi firmati da Romain Garvas intitolati “L’invitation au voyage Luois Vuitton” che dall’8 novembre saranno sui social media, dal 15 novembre sui giornali e dal 12 dicembre nei cinema. Un incalzare di colpi di scena, richiami jamesbondiani, rimandi onirici, un tocco di Kubrick, una spruzzatina di Casanova, molta notte, molto masegni bagnati, mistero, corse solitarie, l’epifania di David Bowie e poi, zac, la sua improvvisa evaporazione.
Girato nel giugno scorso a Venezia e protetto da un servizio di sicurezza pazzesco, il mini film di Vuitton ha aspettato l’autunno per mostrarsi al mondo e per mostrare soprattutto la nuova borsa Vivienne della collezione Parnassea che Arizona Muse non molla mai, nemmeno quando atterra in Piazza San Marco in mongolfiera e, certo, deve aver avuto altro a cui pensare che non tenersi stretto al petto l’accessorio.
Nel caldo di giugno, per tre notti di fila, una squadra di operai ha dovuto bagnare i masegni per rendere l’idea della pioggia e dell’autunno mentre Arizona, come seguisse un pifferaio magico, attraversa calli, campi e fatalmente entra in un palazzo dove l’aspetta David Bowie.
Poichè oltre a essere molto bella è anche molto fortunata, la modella americana incrocia lo sguardo di Bowie che per lei suona una versione singolare di “I’d rather be high”. Con o senza canzone, Arizona capitola e si ritrova immersa in un grande ballo in maschera. Incauta, chiude gli occhi e quando li riapre, il cantante è scomparso. Però non l’ha abbondata del tutto.
Nella borsa di cui sopra (e dove sennò?) Arizona trova lo spartito della canzone che le farà compagnia nel suo nuovo viaggio a bordo di una giunca malese che, un pelo troppo alta, l’estate scorsa ha rischiato di finire incastrata sul ponte dell’Accademia.
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