Dati dal centro antiviolenza: denunce da 40 donne in 6 mesi

Le vittime sono soprattutto straniere, maltrattate da mariti e compagni segnalati abusi sessuali, fisici, psicologici, economici e di stalking

MIRA. Dati allarmanti dal centro antiviolenza “Estia”, attivo da appena sei mesi. Sono ben quaranta le donne che hanno denunciato di aver subito violenze, attivando un percorso di denuncia e di messa in sicurezza familiare e personale. Un dato davvero alto se paragonato a quello delle aree limitrofe.

A compiere le violenze, nella stragrande maggioranza dei casi sono i mariti o i compagni attuali. Il 69% delle donne che hanno denunciato le violenze sono straniere, mentre il 31% sono italiane: un dato in controtendenza rispetto alle percentuali cui siamo abituati.

A illustrare i dati, ieri a Oriago, sono state la psicologa Roberta Nicosia e la psicoterapeuta Sara Petralli. Il centro antiviolenza di Mira è diventato in pochi mesi un punto di rifermento per tutta la Riviera del Brenta. Delle quaranta donne che hanno denunciato violenza, infatti, dodici provengono da Mira, dieci da Dolo, sette da Camponogara, cinque da Stra, altrettante da Campolongo e una da Campagna Lupia.

«Il 36% di chi si è rivolto a noi» hanno spiegato le responsabili del servizio, «ha denunciato violenze fisiche, il 29% psicologiche, il 27% economiche, il 6% stalking e il 2% sessuali.

Il 72 % subisce più forme di violenza mentre il 29 % un solo tipo. Sull’identikit di compie le violenze ci sono pochi dubbi. Nel 76% dei casi si tratta dell’attuale marito o compagno, nel 10% di un ex, nel 10% di un familiare e solo nell’1% dei casi si tratta di sconosciuti. Quanto all’età delle vittime, il 52% ha dai 46 ai 60 anni, il 27% dai 31 ai 45, il 14% dai 18 ai 30 e il 7% più di 60. Nell’83% dei casi, le donne che subiscono violenza hanno figli.

«Si tratta di dati», spiegano il sindaco di Mira Marco Dori e l’assessore Elena Tessari, «che non ci aspettavamo e che denotano un’emergenza acuta. Il fatto che al Centro antiviolenza si rivolgano per lo più straniere è forse collegato all’accesso che queste ultime fanno di più dei servizi sociali, rispetto alle italiane».

Lo Sportello è gestito dalla Cooperativa “Iside”, che mette a disposizione psicologhe, psicoterapeute e sociologhe con ampia esperienza nel campo. Il servizio è uno spazio gratuito, nel quale le donne che vivono situazioni di violenza e maltrattamento vengono accolte nel massimo rispetto della privacy. In questo spazio, le donne possono trovare accoglienza, sostegno psicologico consulenza legale e gruppi di auto-aiuto. Per info chiamare il 342 9757092 oppure scrivere a estiantiviolenza@isidecoop.com.

Per le donne che subiscono violenza di genere, la Tenenza dei Carabinieri di Dolo ha inoltre messo a disposizione una stanza – punto di ascolto all’interno della caserma di via Arino. A raccogliere le denunce, i militari dell’Arma formati e preparati sull’argomento. A Marghera, invece, la cooperativa Iside ha aperto da qualche mese un centro per l’ascolto degli uomini che maltrattano le donne e che vogliono uscire dalla spirale di violenza in cui sono stati inghiottiti. —


 

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