Dantedì, gli studenti dell’alberghiero di Caorle declamano il sommo poeta

Lettura e performance teatrale prima in biblioteca e poi sul lungomare. I docenti: «Sì, Dante serve anche in cucina. Un cuoco ignorante non lo vuole nessuno»

Rosario Padovano
La lettura sul lungomare di Caorle (Foto Vianello)
La lettura sul lungomare di Caorle (Foto Vianello)

CAORLE. Nel Dantedì, la giornata dedicata a Dante, una suggestiva declamazione prima nella biblioteca comunale e poi di fronte al mare di Caorle da parte degli studenti dell’istituto alberghiero Lepido Rocco. Gli studenti accompagnati dai loro professori hanno percorso tre tappe per il “Viaggio di Dante” organizzata dall’istituto.

In biblioteca hanno declamato il primo canto dell’Inferno, con Dante che si ritrova nella selva oscura, poi gli ignavi. I ragazzi hanno improvvisato anche una piéce teatrale con gli ignavi e Caronte, utilizzando  il linguaggio di oggi.

Il primo canto dell'Inferno letto in biblioteca (Foto Vianello)
Il primo canto dell'Inferno letto in biblioteca (Foto Vianello)

Ma che collegamento ci può essere tra il sommo poeta e gli studenti dell’alberghiero? «Dante serve anche in cucina» hanno detto i professori puntualizzando che «non é vero, come pensano alcuni, che l’italiano è la materia meno importante di questo istituto. L’italiano forma la mente». Nel salone di un albergo, lavando o preparando piatti per i clienti Dante serve di sicuro, per rendere il proprio lavoro molto più bello, fantasioso e, leggendo i versi del dialogo tra Dante e Caronte, più rispettoso delle persone. «Il cuoco ignorante non lo vuole più nessuno» concludono gli insegnanti.

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