Danno erariale in Comune la Zaccariotto si difende
Depositate ieri mattina le controdeduzioni, la giunta Zaccariotto risponde davanti alla Corte dei Conti di danno erariale. Un danno cagionato dopo il demansionamento di una funzionaria, trasferita dall’ufficio del sindaco ad altro incarico, che aveva successivamente fatto causa al Comune vincendo e ottenendo un consistente risarcimento.
La donna, in segreteria del sindaco, era stata spostata dopo il cambio di amministrazione, da Vasco Magnolato a Francesca Zaccariotto. Oltre ad aver vinto il ricorso a suo tempo, oggi potrebbe ottenere anche una posizione organizzativa, quindi un aumento di incarico e stipendio. Gli ex assessori, tranne due che non comparivano nella firma della delibera in questione perché assenti, il sindaco, l’allora segretario comunale e la responsabile del personale hanno avuto 30 giorni per preparare la loro difesa dopo la notifica della Corte.
La Corte dei Conti adesso dovrà decidere, una volta esaminate le controdeduzioni, se rinviarli a giudizio o meno. Il caso di mobbing, dovuto al demansionamento, che aveva coinvolto una dipendente comunale, poi risarcita per oltre centomila euro, ha spinto la Corte dei Conti ad accertare se vi sia stato un danno erariale di cui risponderebbero assessori e dirigenti per cifre piuttosto alte. Il vecchio segretario comunale addirittura per oltre 60 mila, poi il sindaco e i vari assessori per somme meno elevate, attorno ai 3 o 4 mila euro. Se le controdeduzioni, stilate con la consulenza di un legale, saranno ritenute sufficienti, tutto potrà chiudersi in questa fase senza alcun processo, altrimenti, in caso di un rinvio a giudizio, la giunta e i dirigenti dovranno nominarsi un legale di fiducia, sostenendo le spese, ed eventualmente rispondere del danno erariale cagionato. Dovrebbero tutti essere coperti da un’assicurazione a suo tempo sottoscritta in giunta, che risponderebbe, del tutto o in parte, per loro anche se non è ancora certo e ci sono molti dubbi in merito. Sicuramente non sarebbe un bel segnale dopo anni di contrasti con la dipendente che non era la sola ad aver sollevato un caso di mobbing, probabilmente il più eclatante emerso nell’amministrazione. Altri dipendenti comunali avevano sollevato, sulla scia di questo episodio, atteggiamenti ostili e situazioni di demansionamento che per il momento non hanno avuto esito concreto.
Giovanni Cagnassi
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