Danno erariale da 483 mila euro. Nei guai il falso medico Stampini

La Corte dei Conti conferma la condanna: deve restituire gli stipendi di quando era in servizio a Trento. Ora tocca al periodo di Dolo, l’uomo a processo per lesioni gravissime a un bimbo durante un parto

DOLO. Il falso ginecologo (in realtà geometra) Andrea Stampini, a processo a Venezia per esercizio abusivo della professione e lesioni gravissime procurate durante il parto a un bambino nato all’ospedale di Dolo, dovrà restituire 483.633,80 euro quale danno erariale per gli stipendi percepiti dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento, per la quale aveva lavorato dal 1985 al 1998. Una cifra, questa, destinata a lievitare visto che Stampini dovrà versare anche quanto dovuto in virtù della rivalutazione monetaria dalla data di scadenza delle singole mensilità di stipendio fino al deposito della sentenza di primo grado, a dicembre 2016. Lo ha stabilito la prima sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti nella sentenza pubblicata nei giorni scorsi.

«Così Stampini ha rovinato mio figlio»

A presentare appello contro la sentenza della Corte dei Conti di Trento, che aveva condannato il falso ginecologo a restituire gli stipendi percepiti in 13 anni, era stato lo stesso Stampini. I quasi 484mila euro erano relativi alle buste paga del ginecologo senza laurea né abilitazione medica, che pure aveva esercitato l’attività all’ospedale di Riva del Garda, dapprima come aiuto e poi come primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia, quindi come responsabile del modulo organizzativo di Endoscopia ginecologica. Nel suo ricorso, presentato attraverso gli avvocati Giuliano Onorati e Maurizio Servidio, Stampini chiedeva l’annullamento del pronunciamento della Corte dei Conti trentina, sostenendo tra l’altro che il procedimento contabile doveva essere sospeso in attesa della definizione del processo penale a Venezia e lamentando che non è mai stata provata la falsità dei certificati di laurea e abilitazione. Gli accertamenti da parte del Nas avevano tuttavia evidenziato come Stampini si fosse iscritto nel 1970 alla facoltà di Medicina a Ferrara, sostenendo sette esami per poi passare all’ateneo di Bologna, dove non aveva affrontato alcun esame. Tanto che nel 1984 l’Università aveva dichiarato la decadenza della sua posizione. Eppure Stampini sostiene di essersi laureato in Medicina nel 1977. Ma il suo nome non c’è nei registri di laurea, né nell’elenco delle abilitazioni dopo l’esame di Stato. I giudici dell’appello della Corte dei Conti hanno chiarito che la responsabilità erariale possa essere valutata indipendentemente da quella penale. E che gli elementi fanno convergere sul fatto che Stampini abbia provocato un danno erariale all’Asl trentina, sottolineando tra l’altro che il finto medico ha violato l’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute.
«Così Stampini ha rovinato mio figlio»

È attesa invece a breve la sentenza della Corte dei Conti di Venezia a carico del falso ginecologo: la Procura contabile ha chiesto la restituzione di 1 milione e 581mila euro, ovvero quanto guadagnato da Stampini tra il 1997 e il 2014 in varie Asl del Nordest. Il processo penale infine riprenderà il 16 marzo. I genitori del piccolo rimasto menomato sono difesi dagli avvocati Silvia Sorrentino e Giorgio Bortolotto.

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