Danno erariale, condannati gli ex vertici dell’Ipab Casson

CHIOGGIA. Condannati in primo grado per danno erariale gli ex amministratori dell’Ipab “Casson” per il ricorso continuo a personale interinale per coprire la malattie negli anni 2008-2011. La Corte...

CHIOGGIA. Condannati in primo grado per danno erariale gli ex amministratori dell’Ipab “Casson” per il ricorso continuo a personale interinale per coprire la malattie negli anni 2008-2011. La Corte dei conti, che si è pronunciata ieri, ritiene che l’ex presidente Matteo Penzo, il vicepresidente Giordano Boscolo, il consigliere Giorgio Garbin, l’ex direttore Matteo De Marchi e l’ex capo del personale Anastasia Boscolo siano colpevoli di un danno erariale di 189.000 euro che dovranno pagare in solido. La vicenda avrà comunque un ulteriore strascico col ricorso in appello.

L’inchiesta, che si è aperta dopo un esposto dell’allora consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo, ha portato la Corte dei conti a analizzare le spese in quegli anni in cui si faceva ricorso con frequenza a personale interinale creando un danno alle casse pubbliche. La Corte, in primo grado, ha ritenuto che ci siano gli estremi per danno erariale e ha condannato gli imputati al pagamento in solido. Contesta la sentenza l’ex presidente Penzo che ha già annunciato ricorso. «Rispetto la sentenza ma non la condivido», spiega Penzo, «Il giudice contabile non ha affrontato minimamente le questioni preliminari né quelle di merito in cui non tiene conto della perizia contabile di parte che dimostrava in maniera puntuale la carenza del danno contabile, la cui sussistenza è inderogabilmente necessaria per poter configurare una responsabilità contabile. Siamo stati condannati per atti di competenza dell’organo tecnico, non vi è una delibera del cda che parli di reperimento del personale, essendo la materia di competenza dell’organo tecnico, anche se condivido in pieno le scelte del direttore. L’ente ha deciso di dare sollievo psicofisico ai dipendenti (avrebbero in alcuni casi dovuto lavorare da 5 per turno a 2) e dare un servizio qualitativo agli ospiti (con 2 operatori gli ospiti sarebbero dovuti rimanere a letto tutto il giorno) avvalendosi di un’agenzia interinale autorizzata, scelta tramite bando».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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