«Danneggiati dal Petrolchimico»
MARGHERA. Ma chi ha pagato e paga i perduranti danni, in termini economici, provocati dalle industrie di Porto Marghera all’ambiente, ai lavoratori e ai cittadini? E perché il maxi processo di primo grado per i “danni ambientali” e gli operai “uccisi” dalle esalazioni di Cvm che respiravano in fabbrica, i 28 dirigenti Eni e Montedison sotto accusa sono stati assolti da tutti i reati a loro imputati, mentre la Corte d’Appello ne ha poi condannato alcuni per il reato al momento non prescritto di “omicidio colposo”, per la morte di due operai?
Due domande fondamentali per comprendere cosa è realmente avvenuto nei cento anni di storia del grande polo industriale e portuale, costruito sottraendo spazi e sconvolgendo il delicato ambiente lagunare. A farle sono stati ieri gli studenti di quarta e quinta classe del liceo Stefanini che hanno voluto commemorare, a modo loro, il centenario invitando nel loro istituto giornalisti, avvocati e tecnici ambientali per capire meglio la complessa e contraddittoria storia di Porto Marghera.
«Non ho mai visto i nostri studenti stare seduti e attenti per due ore come in questa occasione» ha commentato con entusiasmo Monica Castellet, una delle docenti che ha organizzato l’evento, spiegando che gli studenti di due classi quarte e due quinte degli indirizzi “Scienze applicate” e “Scienze umane ed economia” – stimolate dagli stessi docenti – si sono preparare per conto loro sull’argomento leggendo documenti e resoconti giornalistici e visionando filmati e documentari con interviste agli ex operai e ai familiari di quelli deceduti.
Uno dei docenti che ha stimolato e supportato le loro ricerche preparatorie all’incontro di ieri è l’ormai famoso scrittore di romanzi e gialli Fulvio Ervas, che insegna Scienze proprio allo Stefanini. Già il titolo dell’incontro – organizzato dalla presidenza e da alcuni docenti dello Stefanini – indicava un approccio privo di toni celebrativi e autoreferenziali al Centenario di Porto Marghera, ovvero: “I 100 anni di Porto Marghera: protagonisti, contraddizioni e prospettive. La sfida della tutela della salute pubblica e dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile”.
Un incontro-dibattito – introdotto dalla vicepreside dello Stefanini e dalla giornalista Nicoletta Benatelli che lo ha anche organizzato – che ha fatto la differenza con dibattiti e tavole rotonde, quasi sempre noiose, ripetitive e poco obiettive – organizzati dal Comitato per il centenario presieduto dal sindaco, dai sindacati, dalle industrie e da politici locali. All’auditorium dello Stefanini, davanti alla affollata platea di studenti, sono intervenuti il direttore settore Ambiente Città Metropolitana di Venezia, Massimo Gattolin, fisico nucleare e uno tra i fondatori dell’Assemblea permanente contro il rischio chimico di Marghera; l’avvocato Tommaso Bortoluzzi del collegio di difesa della Montedison ai tempi del maxi processo per la morte per tumore di 157 operai che lavoravano negli impianti del cloruro di vinile monomero e del pvc al Petrolchimico, i giornalisti Gianni Favarato (Nuova Venezia) ed Elisio Trevisan (Gazzettino). Le due ore d’incontro sono passate in fretta e a tutti è rimasto il desiderio di approfondire ancora l’argomento, tant’è che gli studenti presenti ha deciso di continuare ad approfondire l’argomento con altri incontri con giornalisti ed esperti, stavolta classe per classe per poter fare le ulteriori domande che ieri in auditorium non c’è stato il tempo di fare.
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