Dall’Imu alla Tasi senza aggravi per Venezia passaggio indolore

Indagine Cgia di Mestre sulle aliquote nei capoluoghi di provincia comunicate al Dipartimento Finanze Per la città nessun aumento per le famiglie ma nella vicina città di Treviso le detrazioni sono più alte
Di Mitia Chiarin
Case ATER in via Camporese, rione Pertini, Mestre
Case ATER in via Camporese, rione Pertini, Mestre

Il confronto tra Imu e Tasi nel Comune di Venezia non produce aumenti e appare quindi indolore, caso raro nel panorama nazionale visto che come spiega una indagine del Centro Studi della Cgia di Mestre in un comune capoluogo su due, la Tasi sarà più cara della vecchia Imu. Tra le eccezioni c’è anche Treviso dove gli unici proprietari di prima casa possono tirare un sospiro di sollievo: il Comune è tra quelli che ha introdotto delle detrazioni particolarmente elevate, grazie alle quali l’imposta per molti non sarà dovuta, perché pari a zero.

Il conteggio arriva dopo la pubblicazione sul sito del Dipartimento delle Finanze delle delibere comunali sulla Tasi, il cui pagamento nel Comune di Venezia è scaduto lo scorso 21 luglio (nel caso del saldo, altrimenti dopo l’acconto bisogna saldare entro dicembre) e che è stata rimodulata dal commissario Zappalorto con una riduzione totale di circa un milione e mezzo di euro, i cui vantaggi andranno in gran parte ai possessori di seconda casa.

L’Ufficio studi della Cgia ha analizzato le delibere di 97 Comuni capoluogo di Provincia che hanno deliberato l’aliquota Tasi per l’anno in corso. Per Venezia, stando ai conti della Cgia, il passaggio è indolore: per una famiglia proprietaria con figlio convivente l’Imu 2012 era di 406 euro, dato confermato dalla Tasi 2014. Per una famiglia senza figli a Venezia, Tasi 2014 e Imu 2012 pareggiano con un valore di 456 euro. I calcoli della Cgia sono stati effettuati sulla base della rendita catastale media di ciascun ente locale. Si è considerata un’abitazione in categoria catastale A2. Le aliquote e le detrazioni sono state estrapolate dalle delibere comunali pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze. Nel caso di famiglie con un figlio, in un caso su 2 in Italia si paga di più. I più penalizzati a Vercelli con un aggravio di 198 euro. I rincari risultano essere pesanti pure a Isernia (+177 euro), Mantova (+170 euro), Prato (+167 euro) e Bari (+ 162 euro). I Comuni dove con la Tasi si risparmia sono Roma (-269 euro), Brindisi (- 310 euro), Torino (-312 euro) e Siena (- 349 euro). Per le famiglie senza figli, la graduatoria resta invariata ma vantaggi e svantaggi si riducono. Le riduzioni più marcate interesseranno le famiglie di Torino (- 332 euro), di Brindisi (-360 euro) e di Siena (-374 euro).

«Se teniamo conto che nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l’Imu sulla prima casa», dice il segretario Giuseppe Bortolussi, «gli importi previsti dal nuovo tributo sui servizi indivisibili per il 2014 rischiano di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie, soprattutto quelle meno abbienti».

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