Dall’Ici alla Tasi, un salasso per tutti
Le pressione fiscale sul mattone aumenta per il terzo anno di fila sugli immobili diversi dalla prima casa. E Venezia, capoluogo di provincia, evidenzia, come altre grandi città, una tassazione record sugli immobili per l’effetto combinato di Imu e Tasi. I dati sono del “Sole 24 ore” su elaborazione del Caf Acli e arrivano a poche settimane dal pagamento del saldo della Tasi (tassa sui servizi indivisibili come illuminazione pubblica, asfaltature e fognature), fissato anche a Venezia per il 16 dicembre. Confermati i timori di un effetto salasso per le tasche dei contribuenti.
Partiamo dalla prima casa. Per l’abitazione principale (calcolo basato sulla rendita media cittadina per una famiglia con due adulti e un figlio di 10 anni, un reddito di 35 mila euro e un Isee di 28 mila) il conteggio per Venezia, nella simulazione, indica che se nel 2012 con l’Imu si sono pagati 180 euro, con la Tasi del 2014 l’esborso sale a 262 euro, con un incremento percentuale del 45 per cento e un aumento di 82 euro in più da pagare.
Case affittate. L’incremento più rilevante, però, pari al 151 per cento si ha per le case affittate: la indagine rileva come a Venezia, basandosi su una rendita catastale media cittadina, per l’Ici del 2011 l’esborso era di 471 euro mentre l’accoppiata Imu+Tasi porti a pagare il proprietario di una casa in affitto 1.184 euro, ovvero 713 euro in più.
Capannoni: più 50% . Aumento della tassazione del 50 per cento, invece, per i capannoni (quelli in categoria D/1 sono stati presi in esame in raffronto ad una media catastale nazionale stimata in 6.257 euro). Per questo settore dall’Ici 2011 calcolata in 2.299 euro si sale con Imu e Tasi 2014 fino a pagare 3.459 euro. In pratica mille e 160 euro in più di media. E Venezia se la passa meglio, comunque, di Aosta o Milano dove gli aumenti toccano anche la quota del 196 per cento.
Negozi, ancora lamentele. Nel passaggio dall’Ici 2011 all’accoppiata Imu-Tasi 2014, a Venezia si calcola che l’aumento sia dell’87 per cento. Da una media di 686 euro si passa a pagare 1.285 euro con un incremento di quasi 600 euro in tre anni. A Venezia, è bene ricordarlo, il prossimo appuntamento con la Tasi, fissato per il saldo al 16 dicembre, impone anche una verifica dei conti finora fatti da cittadini, Centri di assistenza fiscale e commercialisti.
Conti da verificare. L’aliquota è scesa dal 3,3 al 2,9 per mille dopo l’arrivo del commissario Zappalorto, che ha cancellato il surplus dell’0,8 per mille fissato dall’ex consiglio comunale. In teoria, quindi, lo scorso 21 luglio per la prima rata molti hanno pagato di più del dovuto ed è bene riverificare i conti ora che c’èà il saldo da versare. «Eventuali crediti non conguagliabili in sede di versamento a saldo 2014 dovranno essere richiesti a rimborso o in compensazione con la prima rata utile del 2015 utilizzando l'apposita modulistica reperibile nella sezione Imu dedicata a tale argomento», spiegano sul sito dei Tributi che si è spostato all’ex Krull in piazza XXVII Ottobre, a fianco del tribunale dei Minori.
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