Dalle donne di Coldiretti borse di studio e assegni alle strutture che aiutano le donne vittime di violenza
La consegna lunedì 10 marzo all’Università di Ca’ Foscari, al centro antiviolenza del Comune di Venezia, al centro “Le Farfalle” e alla cooperativa Iside

A un anno dall'avvio del progetto #Coltiviamoilrispetto promosso dalle Donne di Coldiretti Veneto, si è tenuta, questa mattina nella Sala Berengo dell'Università Ca' Foscari di Venezia, la conferenza stampa per l'istituzione dei premi di studio rivolti alle studentesse e agli studenti dell'Ateneo.
Il primo assegno del valore di 6.000 euro è stato consegnato questa mattina alla rettrice Lippiello e prevede tre borse di studio del valore di 2.000 euro ciascuna a favore di studentesse o studenti iscritti a Ca' Foscari che redigano una tesi di laurea magistrale sul tema della prevenzione della violenza di genere. Le donne di Coldiretti Padova consegneranno ad aprile la prima borsa di studio universitaria.
Con l'occasione sono stati consegnati altri tre assegni ad altrettante realtà del territorio che si sono distinte negli anni per la battaglia contro la violenza di genere. Tra le realtà virtuose premiate anche il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, a cui è stato consegnato un assegno del valore di 2.000 euro. Gli altri due assegni da duemila euro sono andati alla struttura di riabilitazione “Le Farfalle” di Portogruaro (VE), specializzata nel recupero psico-fisico per soggetti con disturbi alimentari e alla Cooperativa Sociale “Iside” di Mestre (VE), impegnata nell’accoglienza e supporto delle donne vittime di violenza.
I numeri raccontano il successo della iniziativa. Sono 12.150 gli euro raccolti in tutta la regione nello scorso anno grazie alla vendita dei prodotti gentili nei sette mercati a km 0, animati ogni quarto sabato del mese dalla presenza di volontarie e imprenditrici agricole che hanno organizzato eventi dando vita a relazioni pubbliche, raccogliendo anche testimonianze riservate di persone in difficoltà. Consumatori e agricoltori si sono uniti per sostenere azioni concrete contro la violenza di genere, dimostrando come il mondo rurale possa essere motore di solidarietà e cambiamento.

A portare i saluti dell'Amministrazione è stata la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano. Con lei presenti: la rettrice dell'Università Ca' Foscari di Venezia, Tiziana Lippiello, il presidente della Coldiretti Veneto, Carlo Salvan e Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio. Hanno inoltre preso parte alla conferenza le imprenditrici agricole, i produttori e i vari rappresentanti delle strutture coinvolte nell'operazione di solidarietà.
«Sono particolarmente felice di essere qui oggi - ha dichiarato la presidente Damiano - perché ho visto nascere il progetto di Coldiretti Donne, condividendone da subito lo spirito e il senso del suo obiettivo finale. Un'iniziativa che si inserisce bene all'interno del lavoro di sensibilizzazione portato avanti dal Comune di Venezia in collaborazione con il Centro Antiviolenza. Con le 120 iniziative del Marzo Donna diffuse su tutto il territorio concluderemo le celebrazioni del trentennale del Centro Antiviolenza. Sono fondamentali le attività che rivolgiamo ai nostri giovani all'interno delle scuole, abbiamo cercato di rafforzare quella rete territoriale di collaborazione fra istituzioni, enti ed associazioni. La parola rispetto è sicuramente il fulcro di tutta la nostra battaglia e dobbiamo lavorare con i giovani affinché sia la forma più importante delle relazioni, in un percorso dove uomini e donne camminino insieme verso la stessa direzione», ha concluso Damiano ricordando l'apertura di due nuovi sportelli antiviolenza nelle università Ca' Foscari e Iuav lo scorso 18 febbraio.
Il progetto #Coltiviamoilrispetto, nato un anno fa dalla firma del Protocollo d'intesa tra le Donne Coldiretti e la presidente della commissione parlamentare Semenzato, è partito dal Veneto come risposta concreta alla tragica morte di Giulia Cecchettin e si pone l'obiettivo di promuovere i "prodotti gentili" nei mercati di Campagna Amica, mirando a creare una rete nazionale di fattorie della tenerezza impoegnate nell'integrazione lavorativa e nel sostegno delle vittime di violenza.
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