Dalle consulenze ai “rapporti pericolosi”

Stefano Bonet, manager originario di Meolo, è diventato famoso suo malgrado per il coinvolgimento nelle indagini sui fondi neri della Lega, sul tesoriere Francesco Belsito e sulle operazioni in Tanzania. Risulta indagato, con il suo collaboratore di fiducia, l’ex campione di culturismo Leopoldo Caminotto, originario di Torre di Mosto, personal trainer di fama indiscussa, autista di fiducia, che ha dovuto rispondere ai pm anche della consegna di somme di denaro ingenti a imprenditori che avevano rapporti con Bonet. Questo troncone d’inchiesta è relativo all’accusa di riciclaggio di denaro, mentre per quanto concerne l’altra indagine sui rapporti con la Siram di Milano, per truffa ai danni dello Stato, Bonet sostiene di aver già dimostrato la sua innocenza. L’indagine verteva in particolare sui versamenti di denaro per svariati milioni di euro alla Siram attraverso altre società. Si tratta del passaggio di denaro tra la sua Polare e queste altre società, quindi la Siram. Lo “shampato”, come lo chiamavano i soci e conoscenti per la sua particolare capigliatura, ha sempre parlato di rapporti commerciali del tutto legittimi e legati a consulenze di un certo livello sempre nell'ambito di innovazione scientifica e ricerca.