Dalla mega discarica arriva l’energia solare

NOALE. Sta nascendo il primo impianto fotovoltaico in Italia laddove c’era una discarica. L’esempio parte da via Bigolo a Noale, dove sono pronti a partire i lavori per produrre energia pulita in...
Baschier Ruggero Donaggio mph04b Sottomarina: pannelli fotovoltaici vista Ovest - pannelli fotovoltaici
Baschier Ruggero Donaggio mph04b Sottomarina: pannelli fotovoltaici vista Ovest - pannelli fotovoltaici

NOALE. Sta nascendo il primo impianto fotovoltaico in Italia laddove c’era una discarica. L’esempio parte da via Bigolo a Noale, dove sono pronti a partire i lavori per produrre energia pulita in grado di soddisfare il fabbisogno di 350 famiglie. Dopo tre anni di richieste e di burocrazia, si è chiuso l’iter con il via libera nei giorni scorsi da parte della Regione. Avrà la potenza di un megawatt e il progetto è frutto del lavoro fra il Comune e Veritas. A inizio anno, era stato firmato l’accordo per un piano da 3 milioni e mezzo di euro, che ha permesso di trasformare uno dei siti più inquinati, dove per circa trent’anni, fino al 1991, si è gettato di tutto, in un luogo dove creare nuovi tipi di energia.

Questo consentirà di risparmiare 5500 tonnellate di combustibile fossile e la produzione di 11 mila tonnellate di anidride carbonica. Il Comune risparmierà circa 30 mila euro all’anno di spese di gestione. «Siamo stati inseriti nella graduatoria del Gestore servizi energetici» spiega il sindaco Michele Celeghin «e con essa il relativo finanziamento. Un progetto avveniristico, che ci proietta in un nuova visione dell’uso delle discariche: dove c’era inquinamento, ora si riconverte per avere energia pulita. Siamo i primi in Italia a realizzare un progetto simile».

Per i prossimi vent’anni, Veritas avrà in concessione l’area, che poi tornerà di proprietà di Noale. Il progetto per il recupero della discarica di via Bigolo, era iniziato con la giunta di Carlo Zalunardo, con l’allora vice sindaco Enrico Scotton, che aveva predisposto un atto d’indirizzo. L’impianto è di tipo “grind connect” ed è collegato alla linea elettrica, senza dover far uso di accumulatori.

Alessandro Ragazzo

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