Dalla Grimm alla Collodi Goldoni: è rabbia

Protestano i genitori della materna: «Incompatibili gli orari con i ragazzi dell’elementare»

SPINEA. Gli esuli della Grimm entrano alla Collodi-Goldoni. Ieri hanno ripreso a frequentare, ma in un altro istituto, i 56 bambini della materna di via Donizetti sfrattati dalla loro scuola a causa del perdurare delle infiltrazioni d’acqua dal soffitto. Come previsto, dopo due giorni di vacanze forzate per permettere il trasloco di materiali e arredi e riorganizzare il servizio, ieri i piccoli della Grimm sono rientrati a scuola, ma in via Bellini, dove si trovano i due plessi contigui della Collodi e della Goldoni.

I bambini sono stati sistemati in tre stanze, senza necessità di trasferire i bambini che già frequentano quel plesso. Per il Comune tutto si è svolto secondo le previsioni e senza particolari disagi, tolti ovviamente quelli di una sede diversa. E alla Collodi-Goldoni, ora è ufficiale, i bimbi della Grimm ci resteranno almeno fino a fine anno scolastico. Alla Grimm gli operai non ne vengono fuori: anche martedì l’ultimo sopralluogo sul tetto, con tanto di termocamera, non ha rivelato nulla in più rispetto a quanto già si sapeva e cioè che piove dentro, ma non si sa perché e nemmeno in quali circostanze. A questo punto appare inevitabile rifare l’intera copertura. Il Comune confida di riuscirci entro l’estate, in modo da poter riaccogliere i bambini alla Grimm già da settembre e limitare così i disagi solo agli ultimi due mesi di quest’anno.

Alcuni genitori restano però sul piede di guerra: «I bambini sono stati trasferiti alla Goldoni e non solo alla Collodi», affermano, «significa che alunni e materiale di una scuola dell’infanzia sono stati portati all’interno di una elementare, con tutti i problemi che questo comporta: la convivenza tra bambini di 3 e 10 anni in spazi sempre più ridotti, la differenza di orari e la difficile situazione del traffico connesso alla scuola nella strada di fronte».

Ieri però alla Collodi-Goldoni molti papà e mamme hanno predicato pazienza: «È una situazione di emergenza, ci auguriamo temporanea, ma che si può sopportare». (f.d.g.)

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