Dal Tir diretto alla Pometon spuntano tre minori afghani

Martellago. I ragazzi hanno 11, 14 e 16 anni, non si sa dove siano saliti, il camion arriva dai Balcani Ai carabinieri hanno detto solo di voler raggiungere l’Italia. Avviati in una struttura di accoglienza
ANTEPRIMA Zugliano est 21-12-2008 clandestini a bordo
ANTEPRIMA Zugliano est 21-12-2008 clandestini a bordo

MARTELLAGO. C’è tanta disperazione dietro la vicenda di tre ragazzini afghani, tutti minori, trovati all’interno di un camion diretto alla Pometon di Maerne. Proprio tre ragazzini, di 11, 14 e 16 anni, età in cui dovrebbero studiare o continuare a crescere divertendosi e, invece, hanno affrontato centinaia di chilometri in cerca di qualcosa di migliore. Altro non sanno i carabinieri della stazione di Martellago, deputati a indagare sulla questione: i tre giovani all’interprete hanno solo detto di essere venuti in Italia.

È successo lunedì alle 13.30, vicino alla fabbrica poco distante dalla stazione: quando è stato aperto il mezzo pesante per scaricare la merce, si sono trovati davanti al trio, affaticato dal lungo percorso ma, comunque, in buone condizioni. Poi i tre ragazzi sono stati rifocillati e trasferiti in una struttura d’accoglienza per minori.

Dove siano saliti in modo clandestino resta ancora un mistero; intanto il camionista è un kosovaro, sui 50 anni, partito dal suo paese e ha attraversato e risalito i Balcani per arrivare sin qui. Per ora a suo carico non c’è alcun provvedimento. Dopo aver varcato il confine tra Slovenia e Italia, ha proseguito sino al Veneziano, proprio con destinazione Pometon. Ma durante il tragitto ha fatto più di una sosta e i tre minori afghani potrebbero essere saliti ovunque. Per il conducente si è trattato di un normale viaggio come spesso gli capita di fare; stavolta a bordo non c’era solo il materiale da consegnare ma anche tre esseri umani, intrufolatisi in una delle tappe precedenti. E non si sa neppure dove gli afghani fossero diretti con precisione; anzi, forse non lo sanno neppure loro, se è vero che agli inquirenti hanno risposto solo di voler raggiungere il nostro Paese.

La sorpresa dei presenti, una volta aperto il Tir per recuperare la merce, è stata alta: spalancato il portellone, hanno capito che all’interno ci fosse qualcosa di strano e, dopo delle verifiche, sono “sbucati” i tre ragazzini. Subito sono stati chiamati i militari dell’Arma e, nel frattempo, i giovani sono stati fatti scendere.

In caserma si è cercato d’identificarli e con un traduttore, i carabinieri hanno provato a ricostruire il lungo percorso, tentare di comprendere dove fossero saliti. Per fortuna le condizioni degli afghani non hanno destato timori ma ci sono ancora diversi punti oscuri sulla vicenda.

Non è la prima volta che arrivano notizie del genere; in passato, questi “viaggi” si sono trasformati in drammi, come oltre quattro anni, a Mestre, quando un afghano 23enne fu trovato morto dentro il cassone del porto.

Alessandro Ragazzo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia