Dal Ponte della libertà all’idea di piazzale Roma: storia dell’ing. Miozzi

Dal 1931 al 1954 dirigente del Comune con l’obiettivo di collegare città storica e terraferma Un documentario e un convegno ne raccontano la storia e il rapporto con Venezia e Mestre 

VENEZIA. Un documentario e un convegno per l’ingegnere Eugenio Miozzi a 130 anni dalla sua nascita (Brescia, 1889) e a 40 dalla sua morte (Venezia, 1979). Il film “Miozzi, il genio dei ponti” sarà presentato il 6 settembre al Lido per la 76esima edizione della Mostra del Cinema.

L’evento commemorativo, invece, è in calendario venerdì 29 novembre organizzato dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Venezia e il Collegio in collaborazione con l’Ateneo Veneto.

Quest’anno, dunque, per il progettista Miozzi ricorrono contemporaneamente due anniversari. Venezia ricorda così il prolifico tecnico che guardava al futuro. Miozzi, ingegnere capo del Comune dal 1931 al 1954, guidò la rivoluzione urbanistica della città.

Nel 1973 il Consiglio Comunale gli assegnò il titolo onorifico di Ingegnere Capo Emerito del Comune definendolo “un novatore e contemporaneamente un restauratore dei vecchi sistemi”. Una mole enorme di opere innovatrici in architettura e in ingegneria, le sue, pensate, progettate, realizzate in Libia, in Valsugana, a Belluno, Bolzano, Trento.

Successivamente il trasferimento in laguna e una pioggia di incarichi, anche ministeriali. Un sintetico elenco: il ponte stradale della Libertà che collegò Venezia alla terraferma, il ponte dell’Accademia in legno, l’esile ponte degli Scalzi costruito in pietra d’Istria senza armatura con la sommità di uno spessore di soli 80 centimetri, il ponte dell’Arsenale sul Rio delle Galeazze.

Sua anche la riva dell’Impero, oggi degli Schiavoni, l’escavo del Rio Nuovo per giungere dritti a San Marco, l’autorimessa comunale di Piazzale Roma che in quel periodo fu il parcheggio automobilistico più grande del mondo. La grande opera infrastrutturale fu effettuata in meno di due anni e cambiò la storia di Venezia. Questi lavori rientravano in un progetto denominato “Opere di congiungimento di Venezia alla terraferma”. L’ingegnere, inoltre, aveva anche delineato la possibilità di un altro ponte sul Canal Grande da posizionarsi esattamente dove oggi si trova quello di Calatrava.

Ancora. Suoi i lavori di ammodernamento del Teatro La Fenice, l’imponente opera di escavo e allargamento di rii, la nuova isola del Tronchetto, i piani di urbanizzazione di Mestre e Marghera. Miozzi concentrò il suo lavoro anche al Lido: suoi la sistemazione urbanistica dell’area destinata al Palazzo del Cinema e il Casinò Municipale improntando la progettazione del terzo palazzo, mai realizzato. A Mestre e Marghera si occupò dei piani di urbanizzazione.

L’ultimo lavoro, poco prima della pensione, la progettazione dell’Isola Nuova del Tronchetto. Ora, al Lido, cresce l’attesa per la proiezione del video realizzato dalla Belle Epoque film, patrocinato dalla Regione. «Racconta la storia dell’ingegnere e dei suoi valori di ingegneria che sopravvivono nel tempo», spiega il regista Tiziano Biasioli. Mentre i presidenti dell’Ordine e dal Collegio degli Ingegneri di Venezia chiosano: «Abbiamo sostenuto il progetto che valorizza la figura dell’ingegnere». —

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