Dal canale affiora il corpo di un uomo

Ritrovato a Campalto: aveva alcuni segni sul collo, è mistero sulla morte. In tasca i documenti di un triestino di 42 anni
Di Francesco Furlan
GIORNALISTA: Morsego AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Campalto DESCRIZIONE: trovato cadavere sull'argine del canale in via Vice Brigadiere C. Scantamburlo a Campalto
GIORNALISTA: Morsego AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Campalto DESCRIZIONE: trovato cadavere sull'argine del canale in via Vice Brigadiere C. Scantamburlo a Campalto

Il cadavere di un uomo è stato trovato ieri mattina verso le 10.45 nel canale di scolo che costeggia via vice brigadiere Cristiano Scantamburlo, una strada chiusa di campagna che porta all’impianto dell’idrovora di Campalto. Da una prima analisi sul corpo non sono stati riscontrati evidenti segni di violenza, con l’eccezione di alcuni segni sul collo la cui origine dovrà essere approfondita questa mattina alle 9.30 nel corso dell’autopsia decisa dal pubblico ministero Giovanni Zorzi che ha conferito l’incarico al medico legale Antonio Cirnelli, ieri intervenuto sul posto per una prima analisi del cadavere, probabilmente in acqua da una decina di giorni.

L’autopsia sarà fondamentale per identificare l’uomo e per cercare di ricostruire come sia morto. Al momento non è possibile escludere alcuna ipotesi circa le cause della morte. Poco distante dal luogo del ritrovamento è stata rinvenuta l’auto dell’uomo: all’interno c’erano anche un paio di siringhe. Addosso all’uomo è stata trovata la carta d’identità di un uomo triestino di 42 anni, D.P.D.L., con problemi di droga e alcuni precedenti, tra i quali proprio lo spaccio di droga. L’ultima sua condanna risale ai giugno del 2010: 8 anni e 10 mesi dopo essere stato sorpreso, l’anno prima, con un chilo e 750 grammi di hashish.

Solo l’autopsia potrà però dire se il corpo ritrovato è davvero quello del quarantenne triestino. In attesa di ulteriori riscontri la squadra mobile veneziana si muove con estrema cautela. Ieri mattina l’allarme è scattato quando un anziano, percorrendo la strada in bicicletta, ha visto affiorare dal canale qualcosa che assomigliava a un manichino. Così, dopo qualche pedalata, l’anziano in via Sabbattino ha incontrato una pattuglia dei vigili urbani i quali si sono precipitati sul luogo dell’avvistamento, scoprendo che si trattava di un cadavere. Per il recupero della salma sono quindi intervenuti i vigili del fuoco, mentre per le indagini sono arrivati i poliziotti della Squadra mobile, i cui rilievi sono proseguiti per quattro ore, dalle 11 alle 14.

Durante le fasi di recupero del cadavere e dei rilievi dei poliziotti i vigili urbani hanno bloccato l’accesso alla strada da via Passo Campalto e da via del Salso, e anche l’accesso all’argine del canale opposto rispetto a quello del ritrovamento del cadavere che, secondo i primi accertamenti, si trovava in acqua da almeno una decina di giorni. Non è tuttavia strano che nessuno lo abbia notato prima di ieri perché il canale scorre quasi invisibile rispetto alla strada e lungo l’argine l’erba è molto alta.

Lo stesso anziano che ha dato l’allarme avvisando i vigili urbani non era del tutto sicuro che si trattasse del corpo di un uomo. La strada inoltre è poco frequentata perché, cieca, conduce solo all’impianto idrovoro del consorzio di bonifica Acque Risorgive.

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