Dal banchetto a 43 negozi, un secolo di storia

Dal carretto nelle piazze dei paesi alle fidelity card dei grandi negozi negli anni del boom economico

Lettere tonde tonde con l’accento sulla seconda sillaba, alla veneta. Allora, cioè un secolo fa, c’erano solo i tessuti e le matasse di lana che Vittorio Coin portava con il suo carretto nelle piazze dei paesi, partendo da Pianiga quando era ancora notte. Poi, scampolo dopo scampolo, bottone dopo bottone, nel 1927, il banco diventa negozio. Il primo a Mirano, poi, in rapida successione, a Dolo, Mestre, Padova.

Il primo grande magazzino viene aperto nel 1957 a Trieste ed è un successo. Coin diventa rapidamente di moda, ha prezzi contenuti, fa tendenza, offre di tutto: per le donne è il sogno che non c’era. Negli anni del boom economico, dilaga a Milano, su otto piani; tra il 1966 e il 1974 si aprono magazzini ovunque, da Verona a Genova, da Livorno, a Napoli.

Quello di Venezia diventa un punto di riferimento tale da dare il nome al ponte sul quale è affacciato. Il 17 gennaio 1986 un furioso incendio, nel quale perdono la vita cinque persone, lo devasta. Per dimenticare e far dimenticare ci vogliono anni. Ma intanto Coin offre qualcosa che nessuno aveva mai visto, una fidelity card, per tenere stretti i clienti che negli anni del consumismo, hanno solo voglia di spendere.

Ora alla guida ci sono i due fratelli Piergiorgio e Vittorio, mentre la sorella Paola sceglie un’altra strada, con successo, nel campo del design. Vent’anni dopo, i due fratelli si dividono. Si separano male. Finiscono in Tribunale, a stento si salutano, ma il tempo, che è galantuomo anche nelle faide famigliari, li riavvicina e a nessuno sfugge la commozione di Piergiorgio nel gennaio dell’anno scorso, ai funerali del fratello più giovane, morto a 78 anni.

Nel frattempo, nel 2007, inizia il restyling del gruppo, che parte con il flagship store di Milano. Coin punta a prodotti sempre più di lusso e, nel 2014, apre il primo Coin Excelsior a Roma, seguito, tre anni fa, da quello di Rialto dopo un anno di resaturo e un investimento di due milioni di euro. Dal banchetto di Vittorio, le quattro lettere tonde tonde campeggiano ora sulla porta d’ingresso di quarantarè punti vendita in tutta Italia.

Ogni tanto qualcosa scricchiola. Nel 2016, dopo 50 anni, chiude il mega negozio di Piazzale Loreto a Milano. Due anni prima era toccato a Salerno. A Venezia i residenti lamentano che il nuovo Coin non ha più il reparto casa e non sanno più dove comprare le stoviglie. Qualche settimana fa Centenary spa acquista Coin dal fondo di private equity inglese BC Partners. (m.pi.)

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