Dai bagni Vianello l’esempio per un vero turismo inclusivo
Le spiagge venete puntano a diventare il primo litorale inclusivo d’Europa. La sfida è stata lanciata ieri dai bagni Vianello di Sottomarina dove gli assessori regionali Federico Caner (turismo) e Manuela Lanzarin (sociale) hanno presentato il progetto sul turismo sociale e inclusivo che coinvolge tutto il litorale veneto e si declina nelle tre aziende sanitarie di riferimento, la 3 Serenissima, la 4 Veneto orientale e la 5 Polesana. I bagni Vianello hanno già ottenuto nel 2017 lo status di spiaggia inclusiva e anche quest’anno ospiteranno i progetti finanziati col contributo regionale: pet therapy, canoa e kayak per disabili, gite in laguna con capitan Memo. Ma non solo, la spiaggia è attrezzata con giostre per disabili, passerella larga, docce di dimensioni più ampie, quattro postazioni in spiaggia con lettini più alti, carrozzina per l’accesso in acqua e, da pochi giorni, il risciò per portare i disabili in carrozzina in qualsiasi punto della città. L’Usl 3 ha messo a disposizione dei bagni Vianello anche un tablet, con il linguaggio dei segni, e un operatore socio sanitario per garantire assistenza.
Presenti ieri anche un centinaio di ragazzi delle associazioni sociali di Chioggia, Prometeo, Anffas, Titoli minori, Uildm, Emmanuel e Sorridiamo insieme che hanno testato le attività. Le uscite in canoa e kayak, la pet therapy con il cane Sketch e le gite in laguna si potranno fare fino alla prima settimana di settembre. Accanto agli istruttori specializzati ci sarà sempre un operatore sanitario.
Il Veneto accoglie 70 milioni di turisti l’anno, 26 solo sul comparto balneare. In Europa i disabili sono 39 milioni. «Vogliamo una spiaggia non per, ma con i disabili», spiega il direttore generale dell’Usl 3, Giuseppe Dal Ben, «il nostro litorale, già da tempo dotato di strumenti e punti di soccorso per garantire vacanze sicure, oggi sta lavorando per diventare sempre più inclusivo. È bastato vedere i volti dei nostri ragazzi salendo in canoa o accarezzando Sketch per capire il valore di questi progetti».
Agli assessori regionali è stato chiesto che il progetto possa continuare e che sia implementato sempre più. «Siamo partiti l’anno scorso», spiega Caner, «grazie a un finanziamento del mio settore e a un finanziamento statale. Quest’anno da solo non avrei avuto le economie e mi è venuta in soccorso la collega Lanzarin. Nel Veneto abbiamo più di cento chilometri di spiagge attrezzate, vogliamo farle diventare sempre più inclusive. A ottobre uscirà un nuovo bando in cui metteremo risorse per aiutare gli imprenditori del settore ricettivo che vogliano ristrutturare, con un occhio di riguardo per l’accessibilità».
E c’è già chi pensa a nuove sfide. «Per trovare nuovi stimoli per il turismo occorre fare gioco di squadra», sottolinea Pasqualino Codognotto, presidente della conferenza dei sindaci del litorale veneto, «il campanilismo non serve più a nessuno. Siamo una grande realtà, con numeri importanti, che può ambire a diventare la prima d’Europa e l’aspetto inclusivo è senza dubbio un valore aggiunto. La sanità è un aspetto ormai chiave nello scegliere le mete per le vacanze. Porterò queste idee nel primo G20 del turismo che si terrà a settembre a Bibione». —
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