Dai bacini della Fincantieri tre nuovi gioielli del mare

di GIANNI FAVARATO
È diventata ormai una multinazionale globale, con più di 20 mila dipendenti (7 mila in Italia) e 4 miliardi di euro di ricavi netti. Stiamo parlando di Fincantieri spa - società controllata dal ministero dell’Economia e recentemente parzialmente privatizzata dopo la quotazione in Borsa - che a Porto Marghera ha uno dei suoi maggiori cantieri in Italia, specializzato in grandi e innovative navi da crociera.
Il cantiere, affacciato sul canale Vittorio Emanuele che costeggia il ponte della Libertà, occupa complessivamente circa 4 mila persone, tra i suoi dipendenti diretti e gli indiretti delle imprese che lavorano in appalto nella costruzione e nell’allestimento di sempre più grandi e lussuosi “giganti del mare”.
Fincantieri è considerata leader mondiale del mercato, a tutt’oggi ha costruito 65 navi da crociera (che portano in giro per il mondo 9 milioni di passeggeri all’anno) e ne ha altre 8 in consegna entro il 2016, quasi tutte per i brand (vedi Costa Crociere) dell’americana Carnival. Nei cantieri navali di Porto Marghera sono state costruite e consegnate, negli ultimi vent’anni, ben ventitré grandi navi da crociera e attualmente se ne stanno costruendo altre tre, due da meno di 50 mila tonnellate di stazza per Viking Cruise e una da 100 mila per Holland American Line (sempre del gruppo Carnival).
L’ultima “regina del mare” costruita a Marghera e consegnata nell’ottobre scorso, è la Costa Diadema: la più grande nave della flotta del “brand” Costa e la più tecnologica costruita a Porto Marghera; così grande (132.500 tonnellate, lunga 306 metri, larga 37 metri e alta più di 60) da superare il limite (96.000 tonnellate, ma pochi giorni fa è stato cancellato da una sentenza del Tar) per poter entrare in laguna e passare per il bacino di San Marco e nel canale della Giudecca. Dal canto suo Thamm di Costa Crociere, nell’ottobre scorso, dopo aver ipotizzato un nuovo ordine per una nave gemella di Diadema (costata 550 milioni di euro) ai cantieri veneziani, ha dichiarato ai giornalisti presenti: «Diadema è l’immagine massima del Made in Italy e un orgoglio per questo Paese, rappresenta la miglior espressione del nostro nuovo “brand”, basato sull'offerta del meglio dell’Italia».
Sulla questione dell’entrata delle grandi navi in bacino di San Marco, ha aggiunto: «Noi siamo degli ospiti a Venezia e quando le autorità competenti ci diranno cosa fare, noi lo faremo». Gli storici cantieri navali veneziani, fondati dall’industriale Ernesto Breda nel 1917 e rilevati da Fincantieri nel 1984, sono apprezzati nel mondo fin dai tempi delle Crociate in Terra Santa che partivano proprio da Venezia con le galee costruite nell’Arsenale di Venezia.
In occasione della consegna dell’ultima nave a Costa Crociere, l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono ha dichiarato: «Abbiamo dimostrato che si può costruire una grande nave come la Costa Diadema anche nei nostri cantieri veneziani, malgrado siano più piccoli di quelli di Monfalcone. Sembrava impossibile, ma siamo riusciti a fare un miracolo che ora è sotto gli occhi di tut. ti, lavorando al limite delle possibilità negli spazi limitati, grazie all'apporto di buona parte delle nostre maestranze dirette e di quelle delle imprese dell'indotto e ad un investimento di 20 milioni nelle infrastrutture del cantiere». E per sfatare l’orribile ricordo del naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio, Giuseppe Bono, ha poi detto: «Noi le navi le facciamo sicure a prova Schettino», aggiungendo che a suo avviso non vale la pena «guardare al passato, bisogna guardare al futuro e l'esempio è questa nave che è il meglio del meglio e l’orgoglio dell'eccellenza industriale italiana».
Attualmente alla Fincantieri di Porto Marghera ci sono al lavoro più di 3 mila operai delle oltre 600 imprese d’appalto che lavorano sulle navi in costruzione e 1.050 dipendenti diretti, per un totale di oltre 4 mila persone: una vera e propria “cittadella” con i suo i problemi logistici e di servizio non del tutto risolti. Il carico di lavoro nei cantieri veneziani attualmente è tale che Fincantieri - vincitrice della gara d’appalto del Consorzio Venezia Nuova, ha deciso di spostare la costruzione dei 400 metri di paratoie per le dighe mobili del Mose (poi posate nell'isola-San Nicolò) nei suoi cantieri di Palermo, in Sicilia, dove i carichi di lavoro sono quasi a zero. Fincantieri, oltre alle navi da crociera - realizzate a Porto Marghera o nei cantieri di Monfalcone - costruisce negli altri suoi cantieri in Italia e nel mondo, anche navi militari di varie stazze e armamenti, cruise-ferry (traghetti), mega-yacht, navi speciali ad alto valore aggiunto, inoltre ripara e trasforma navi e offshore ultimamente è anche alla conquista dell’allettante mercato cinese delle crociere.
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