Da Villa sfiduciata, dimissioni vicine

Decisione unanime al termine del Consiglio provinciale della Lega. Lei fa ricorso e si appella al regolamento federale
Di Alberto Vitucci
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 29.12.2016.- Discorso di fine anna del Sindaco Luigi Brugnaro con la Giunta. Comune. Nuovo Assessore al commercio Francesca Da Villa.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 29.12.2016.- Discorso di fine anna del Sindaco Luigi Brugnaro con la Giunta. Comune. Nuovo Assessore al commercio Francesca Da Villa.

L’assessora al Commercio “sfiduciata” dalla Lega. La decisione arriva dopo una riunione tesa, che alla fine finisce con voto unanime: «Da Villa non ha rispettato le indicazioni del partito su un tema strategico come il referendum», il giudizio finale del partito. La sentenza è sottoscritta – all’unanimità – dall’intero direttivo provinciale guidato da Sergio Vallotto, rinforzato dalla presenza dei segretari di sezione della provincia e di due consiglieri regionali, Semenzato e Michieletto. L’annunciata rottura dunque adesso è ufficiale. Che succederà in giunta dopo che anche il terzo assessore – sempre una donna, indicata dalla Lega – è fuorigioco? Malumori in maggioranza, dopo la caduta del numero legale e la mancata approvazione, giovedì, proprio della delibera sui “take away” proposta dalla Da Villa. «La maggioranza è in pezzi», accusa Nicola Pellicani del Pd. «Stiano tranquilli, Forza Italia resta leale al sindaco, non ci sono problemi», risponde Roberto Ferrara, segretario del partito di Berlusconi.

Dal Carroccio arrivano segnali rassicuranti. «Non è questione politica, riguarda i rapporti tra il partito e una nostra iscritta», scandisce Vallotto. Ricorda anche che Da Villa, prima di essere nominata assessore su indicazione della Lega è stata candidata alle elezioni, pur se non eletta. Il programma delle civiche e della Lega che vedeva tra i primi punti proprio il referendum sulla separazione. «Colpa grave» della Da Villa quella di non aver votato contro in giunta sulla delibera che prevedeva il ricorso al Tar contro la decisione della Regione a guida leghista.

Da Villa per ora resta al suo posto. Nelle ultime ore abbia consultato i suoi legali per depositare il ricorso ai Probiviri del partito. Intenderebbe anche avvalersi di una norma del regolamento federale (articolo 15) approvato dal Consiglio federale il 10 aprile scorso, che prevede in vista del congresso del 21 maggio la sospensione dei trasferimenti e dei provvedimenti disciplinari a carico degli iscritti da parte dei Consigli direttivi nazionali e provinciali». Dunque, il provvedimento potrebbe essere sospesa, come da statuto. «In questo caso non è una sospensione ma una sfiducia, molto di più», fa sapere la segreteria provinciale.

Il sindaco Luigi Brugnaro non commenta. «Sono affari interni alla Lega, che rispetto, ma l’amministrazione non c’entra», aveva detto nei giorni scorsi. Nel caso Da Villa decidesse in modo autonomo di dimettersi, non ci sarà comunque un quarto assessore. Il sindaco è intenzionato a tenere per sé le deleghe delle Attività Produttive, lasciando all’assessore Boraso il Commercio ad interim, com’era già successo nell’autunno scorso dopo le dimissioni dell’assessore Francesca Guzzon. Lei rappresentava l’ala leghista più “dura”, vicina anche ai separatisti. Le dimissioni nel novembre scorso dopo uno scontro durato qualche settimana con il sindaco. Guzzon aveva attaccato Brugnaro: «Ha tradito i patti», aveva accusato insieme alla consigliera del Carroccio Silvana Tosi. «Non l’abbiamo mai vista in giunta», la replica di Brugnaro. Due mesi dopo, su indicazione della Lega, la nuova assessora Francesca Da Villa. Stessa scena un anno prima, con le dimissioni della prima indicata al Commercio, la leghista Rossana Pavan. «Questioni personali e di lavoro», avevano garantito a Ca’ Farsetti. Adesso ci risiamo. Sarà anche un affare interno di partito. Ma uno dei settori più delicati per l’amministrazione della città, quello del commercio, plateatico e pubblici esercizi, è di nuovo in bilico.

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