Da Venezia all'area della tragedia: «Un’unica missione salvare chi è disperso»

MESTRE. La carovana veneziana di uomini e mezzi, vigili del fuoco specialisti del soccorso tra le macerie, medici e infermieri del Suem, cani per la ricerca, è arrivata poco prima delle 18 di giovedì a Pescara del Tronto, una delle zone più colpite dal terremoto che ha devastato il centro Italia. Con loro anche i colleghi dei vigili del fuoco di Treviso. I veronesi sono andati a lavorare nelle frazioni di Sommati e Cornillo di Amatrice (Rieti). Il modulo di supporto logistico è stato montato ad Arquata del Tronto (AP). L’autoscala del comando di Belluno, nel pomeriggio, con due operatori ha preso la via di Macerata. Subito dopo la tragedia in centro Italia, il Veneto del soccorso si è subito mobilitato.
La colonna veneta, 62 operatori e 27 mezzi, si è messa in marcia prima di mezzogiorno. Ne fanno parte 23 uomini dei comandi dei vigili del fuoco di Venezia e Treviso con 11 operatori USAR (urban search and rescue). Uomini specializzati nella ricerca di persone sotto le macerie, supportati dal nucleo cinofili con 3 cani e rispettivi conduttori. Da Verona nove operatori della colonna mobile nazionale con gli automezzi in versione calamità. Da Treviso anche 11 vigili del fuoco con modulo di supporto logistico ai soccorritori per la prima fase dell’emergenza.
Un elicottero del reparto volo di Venezia, con il comandante Gatti, si è alzato in volo verso i territori del terremoto con il drone specializzato nella mappatura del territorio. Una tecnologia già utilizzata dai vigili del fuoco in Riviera del Brenta, per mappare i territori colpiti dal tornado di un anno fa.
I salvatori dell’Usar. Un fiore all’occhiello per il comando veneziano dei pompieri è la squadra Usar, specializzata in ricerche sotto le macerie. Uomini che hanno già operato nei terremoti de L’Aquila e in Emilia. E che hanno salvato tante vite umane, come ci spiega il comandante del comando veneziano Loris Munaro. «Sono uomini altamente specializzati che da anni si esercitano nei campi prove di Mestre e Belluno e lavorano assieme alle unità cinofile e ai medici del 118. Tutti hanno partecipato ad esercitazioni internazionali a Londra e in Francia. Nel terremoto nel centro Italia è stato autorizzato il gruppo Usar medium, fiore all’occhiello per il Nordest, e il drone già usato per il tornado. Abbiamo la speranza di aiutare a trovare ancora persone in vita. Sono documentati, ritrovamenti anche dopo una settimana e a L’Aquila, al secondo giorno di lavoro, abbiamo trovato persone vive. Per questo per le prossime 48 ore tutte le ricerche sono concentrate nelle zone dove sono stati segnalati dispersi. Dal comando di Venezia speriamo che il lavoro dei nostri uomini porti i frutti sperati: il salvataggio di altre vite», dice il comandante, sempre in stretto contatto con i suoi uomini.
Sanitari Suem. Con il convoglio dei vigili del fuoco veneti sono arrivati sui luoghi del terremoto ieri pomeriggio anche i sanitari del Suem 118: il dottor Nicola Bortoli e l’infermiere professionale Daniele Pomiato del Suem di Mestre, esperti di saltavaggi in situazioni di crolli ed emergenze con macerie. L’Asl 12 ha voluto ricordare la proficua collaborazione con i vigili del fuoco che ha permesso di formare personale altamente specializzato nei salvataggi così complicati.
Protezione civile mobilitata. «A nome di tutti i sindaci della Città Metropolitana esprimo vicinanza a quanti sono stati colpiti dal terremoto. Pronti a prestare soccorso sono 78 volontari e da Venezia è già partita l'unità cinofila dell'Associazione San Marco», ha annunciato nel pomeriggio Luigi Brugnaro. La Città Metropolitana ha messo a disposizione del Dipartimento nazionale di Protezione civile 78 operatori di diverse organizzazioni di volontariato dei comuni della Città Metropolitana pronti a partire, sin da subito, per offrire aiuto. Attendono solo il via libera a partire, che potrebbe arrivare nelle prossime ore. Tra loro anche 4 volontari del gruppo "Venezia Terraferma" esperti di disinfestazione e disinfezione utili per allestire i campi di accoglienza.
La Protezione civile veneta ha già richiesto di mettere subito a disposizione un camion e il modulo bagno della dotazione logistica della Città Metropolitana. E ieri pomeriggio per primi sono partiti i cani dell’associazione cinofila San Marco, convenzionata con il Comune, che hanno raggiunto i luoghi del sisma per aiutare nelle ricerche.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia