Da Olmo la sfida per la torta da Guinness
MARTELLAGO. La sfida per realizzare la torta più grande del mondo per l’Expo parte dal laboratorio di pasticceria di Barbara Gambarotto, il “Babi’s Cake”, a Olmo. Qui c’è il quartier generale di “Spice Team”, una delle tre squadre venete formate da specialiste di cake design, l’arte di pasticceria importata dagli Usa meno di una decina di anni fa che permette con la pasta di zucchero di realizzare torte che sono vere e proprie sculture, tutte da mangiare.
Assieme alla caposquadra Barbara Gambarotto, formano lo “Spice Team” Serena Marzollo di Roncade (Treviso), Elena Pastro, altra trevigiana, e Alessandra Pernigo, vicentina. Quattro amiche accomunate dalla passione per il cake design, diventato una professione.
Lo “Spice Team” dovrà vedersela, dal 27 al 29 marzo a Milano, con le altre due squadre venete, “Le Giuliette” e “Spritz & Cake”: in quell’occasione i tre team dovranno realizzare in scala - si fa per dire, visto che se si parla di un prodotto con dimensioni di oltre un metro - una torta a forma di Veneto, decorandola con sculture in pasta di zucchero che raffigurino i monumenti della nostra regione ed i prodotti agroalimentari che la rendono famosa anche oltreconfine. Tutto in otto ore e senza alcun supporto. La base sarà di pan di spagna e crema, il pezzo forte sarà la decorazione. Dalla sfida a tre uscirà la squadra veneta che, assieme ai team delle altre regioni, a ottobre parteciperà alla sfida da Guinness nell’ambito dell’Expo per realizzare un’Italia tutta da mangiare, ossia una mega torta composta da tutte le regioni. La torta base, quella che correrà per la finale regionale, dovrà essere ingrandita di quattro volte. A organizzare la sfida, l’associazione nazionale cake designers Italia, in Veneto rappresentata dalla delegata Deborah Puppa.
Il progetto della torta “made in Olmo” è rigorosamente top secret, la caposquadra non si lascia sfuggire i dettagli. «Abbiamo sviluppato il progetto a tavolino, poi ci siamo divise i compiti, ciascuna secondo le sue peculiarità», racconta Gambarotto, «Gli allenamenti settimanali servono per sviluppare il team e affinare la coordinazione». A sostenere lo “Spice Team”, un gruppo di sponsor.
Rubina Bon
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