Da oggi a domenica a Venezia bollino nero
Polemiche per il provvedimento del sindaco. I lancioni "Ordinanza arrivata tardi". I commercianti: "Con i varchi perdiamo clienti"
VENEZIA. A meno di 24 ore da oggi, primo giorno dei tre da bollino nero, è arrivata l’ordinanza del sindaco Luigi Brugnaro e con lei qualche polemica. I proprietari dei lancioni sono inferociti dal «ritardo del provvedimento» che all’ultimo li obbliga a deviare il percorso prestabilito e i commercianti di Strada Nuova non hanno preso bene la deviazione pedonale per San Polo.
Il sindaco. «Sappiano tutti i turisti che, se vengono rispettando la città, sono i benvenuti», ha detto Luigi Brugnaro. «Al tempo stesso abbiamo il compito di salvaguardare Venezia ed è per questo che, come stabilito di comune accordo con le forze dell’ordine che si occupano di sicurezza, con la Prefettura e la Capitaneria, sono state identificate 55 giornate speciali, dal 2 giugno al 9 settembre, contraddistinte da tre bollini di differente colore a seconda degli interventi previsti sulla base delle presenze in città. Di queste ne abbiamo già stimate 13 da bollino nero che ci permetteranno di gestire meglio i flussi turistici. Un impegno che ci siamo presi con Unesco ma, soprattutto, con i tanti residenti di Venezia».
Ordinanza. Emessa alle 16.30 di ieri, l’ordinanza spiega che l’arrivo di così tante persone nel giorno di oggi, domani e domenica, può causare intasamenti da Piazzale Roma a Campo San Bortolo per i flussi pedonali e intasamenti di lancioni davanti alla Caserma Cornoldi, affollamenti nell’area marciana e rallentamenti sul Ponte della Libertà e al Tronchetto.
Per questo «il sindaco, a tutela dell’incolumità pubblica, autorizza la polizia locale a: «limitare l’accesso pedonale» in quelle aree e in caso anche a Cannaregio e a Castello in zona Campo SS. Giovanni e Paolo; a deviare i turisti che vogliono andare verso San Marco o Rialto a passare per San Rocco, Frari, Accademia Campo San Maurizio e San Moisè; a vietare lo sbarco dei lancioni provenienti dai comuni di Cavallino-Treporti lungo Riva degli Schiavoni e a consentire il transito per il Ponte della Libertà solo agli abbonati o a chi ha prenotato a Piazzale Roma, al Tronchetto e alla Stazione Marittima, nonché ai taxi, ai veicoli di linea e delle forze dell’ordine e a quelli del soccorso pubblico. L’inosservanza delle disposizioni è punita con multe che vanno da 25 a 500 euro.
Lancioni. «Non si è mai visto un sindaco firmare un giorno prima delle disposizioni che incidono così tanto sul lavoro degli altri» tuonano i proprietari dei lancioni, in particolare Gianluca Manara e Maurizio Magnanini. «Questo non vuol dire gestire i flussi, ma soltanto impedire agli altri di organizzarsi e di lavorare. Abbiamo chiesto più volte un incontro, ma nulla». In realtà uno scambio c’è stato, ma tra sindaci: «La nostra sindaca Roberta Nesto ha fatto di tutto per venirci incontro» spiegano «Ma Brugnaro le ha risposto che lei doveva pensare al suo comune e lui al suo. Vi sembrano modi questi? Abbiamo appreso il tutto dai giornali e nessuno ce lo ha comunicato prima».
Commercianti. Protestano anche le attività di Strada Nuova che si sentono sottratte di migliaia di turisti che, fino alle ultime disposizioni, erano dati per scontati. In molti sostengono di aver perso clienti e hanno chiesto al sindaco, attraverso una lettera, spiegazioni. «Dal primo maggio il totem a Piazzale Roma che indica di andare dalla parte di Campo S. Margherita non è mai stato tolto e noi ci abbiamo rimesso.
Residenti. In questi giorni i veneziani è meglio che girino sempre con la carta d’identità e la Carta Venezia Unica. Nel caso in cui venissero (per la prima volta) attivati i varchi, soltanto chi è munito di questi documenti verrà fatto passare senza problemi.
Nel corso della prima sperimentazione i varchi non erano mai stati chiusi, raggiungendo lo scopo di disincentivare i grandi flussi verso Venezia, sempre più fragile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video