Da novembre 90 anziani al Centro San Giobbe

La struttura dell’Ire, inaugurata ieri, accoglierà persone non autosufficienti Nucleo Alzheimer dedicato all’ex presidente Giovanna Cecconi, morta a febbraio
Di Nadia De Lazzari

Si affaccia sul rio di Cannaregio e risplende candido l’antico “Pio Loco delle Pententi”. Ieri mattina, tra ricordi e applausi, è stato restituito alla città l’imponente complesso settecentesco – progetto dell’architetto Giorgio Massari – nato su iniziativa del Patriarca Giovanni Badoer per ospitare giovani che avevano deciso di lasciare la prostituzione.

La struttura – si trova in fondamenta Cannaregio 893 nell’estremità nord del centro storico – è diventata “Centro Servizi San Giobbe” pensato dall’Istituto di ricovero e di educazione, istituzione pubblica che produce servizi di assistenza ad anziani, minori, giovani adulti, persone e famiglie in difficoltà. L’Ire ne è il proprietario dal 1937, anno dell’istituzione.

La partecipata inaugurazione si è svolta nel chiostro. Commossa la vice presidente Gabriella Valmarana ha rievocato la recente scomparsa – era lo scorso 12 febbraio – della presidente Giovanna Cecconi.

A quest’ultima è stato dedicato il Centro diurno Alzheimer, annesso alla struttura, con ingresso indipendente. Lo ha benedetto il padre canossiano Giacomo Giacomin, parroco di San Giobbe. La vice presidente ha ricordato la collaborazione tra l’Ire e il Comune che ha affidato il recupero del complesso a Insula spa. Valmarana ha aggiunto: «Gli ospiti, anziani non autosufficienti, saranno 90. I primi arriveranno nel mese di novembre. Nel frattempo rimaniamo in attesa delle nuove nomine da parte del sindaco e del prefetto. Mi auguro che i tempi siano brevi».

Il vicesindaco Luciana Colle e l’assessore al welfare Simone Venturini hanno parlato di nuova stagione e valorizzazione del sociale. Venturini in particolare ha detto: «Il sociale va rifondato, ripensato. Ce lo impongono le situazioni economiche. La sussidiarietà sarà la stella polare di questa amministrazione che deve riscoprire la centralità del ruolo delle Ipab e collaborare per creare un sistema tra Asl, Comune, Ipab, associazioni. Con le risorse che abbiamo da soli non ce la facciamo più. Al sociale auguro lunga vita, insieme possiamo lavorare per nuovi orizzonti».

È poi intervenuto Claudio Beltrame, direttore dei servizia sociali dell’Asl 12 veneziana. «Dobbiamo cogliere i diversi bisogni delle persone e articolare il nostro operato. Contemporaneamente dobbiamo anche lavorare tutti insieme per il perseguimento di determinati obiettivi di benessere per i cittadini». Per la Curia erano presenti don Dino Pistolato, vicario episcopale, e don Diego Sartorelli, cappellano delle case di riposo dell’Ire.

Nel Centro Servizi San Giobbe saranno ospitati gli ottanta anziani della residenza dei Santi Giovanni e Paolo insieme ad altri dieci persone. Attualmente si trovano alla Ca’ di Dio che sarà messa a reddito e diverrà una struttura ricettiva non gestita dall’Ire.

I centri servizi dell’Ire si estendono ad altre residenze. In centro storico: Santi Giovanni e Paolo, San Lorenzo, Ca’ di Dio e Zitelle alla Giudecca; a Mestre, alla Gazzera in via Cardinal Urbani 4, si trova la residenza Contarini.

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