Da Mestre a Mirano, Anpi in piazza per Tina Anselmi

Lo sfregio della svastica sulla lapide di Torino scatena la reazione di protesta dell’associazione Partigiani in ricordo della grande politica di Castelfranco 

Mitia Chiarin e Riccardo Musacco

MESTRE. Da Mestre fino a Mirano. Tante le iniziative sabato di solidarietà con la figura di Tina Anselmi, oltraggiata a Torino dove  qualche nostalgico del nazismo ha imbrattato con una svastica una lapide a lei dedicata. La Anselmi è stata partigiana, deputata veneta originaria di Castelfranco e prima donna ministro della Repubblica italiana. Una figura centrale del secondo dopoguerra italiano e della prima e seconda repubblica. 

Lo sdegno ha mosso i circoli dell’Anpi con il passaparola.  A Mirano il sindaco, Tiziano Baggio, e alcuni componenti del consiglio comunale hanno voluto condannare senza se e senza ma questo atto spregevole che va ad infangare la memoria di una delle figure più importanti della storia repubblicana.

«Anche Mirano condanna con fermezza l'imbrattamento con una svastica della lapide che, a Torino, ricorda la statista veneta Tina Anselmiz» ha dichiarato il primo cittadino «Lo abbiamo fatto a Ballò nella piazza a lei dedicata. Tina Anselmi è stata la staffetta Gabriella durante la guerra di liberazione e la prima donna d'Italia ministro. Nel suo ruolo di ministro della salute ha fatto nascere il sistema sanitario nazionale. Tina Anselmi rappresenta la politica vera ed è e sarà per me un modello di riferimento nel mio percorso di amministratore». Sulla stessa linea il consigliere di maggioranza Stefano Tigani che scrive sui social «La svastica sulla memoria di Tina Anselmi è un gesto incommentabile, inumano, spregevole la cui condanna dovrebbe essere (ma non è stata) unanime. Ci siamo ripromessi di dimostrare noi, con gesti concreti, che i veri italiani sono un'altra cosa».

A Mestre fiori e bandiere dell’Anpi in via Tina Anselmi da parte dell’Anpi Ferretto con in prima fila il partigiano Mario Bonifacio. Analoghe iniziative dell’associazione a Ballò di Mirano, a Fossò e Maerne, come mostrano le foto che ci hanno inviato dall’Anpi di Mestre. 

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