Dà lo spritz a un minorenne, barista denunciato
MESTRE. Vende uno spritz a un quindicenne e viene denunciato dai vigili urbani. Agenti intervenuti dopo la segnalazione di una mamma che per ben tre volte, in una settimana, aveva scoperto che il figlio prima di rientrare a casa per la cena aveva bevuto uno spritz nel locale, poi multato.
Nei guai è finito il titolare del “Napa”, il bar che si trova a due passi dal centro commerciale “Le Barche”, in via Allegri. Il commerciante è stato denunciato dal Nucleo Commercio della Polizia municipale di Mestre. Il barista era tenuto d'occhio da alcuni genitori, preoccupati nel vedere come, durante la settimana, succedesse sempre più spesso la somministrazione, da parte dell'esercizio commerciale, di alcolici a minorenni in cerca di sballo. Gli agenti sono intervenuti dopo le segnalazioni di una madre.
I vigili, in borghese, un pomeriggio si sono recati nel locale per verificare se quanto raccontato dalla donna e confermato dai ragazzini, fosse vero. Fingendosi clienti, si sono messi accanto al bancone e hanno “beccato” in flagranza il barista: il commerciante, infatti, è stato visto mentre somministrava due spritz ad altrettanti ragazzi minorenni. I vigili hanno contestato all’esercente la violazione dell’articolo 689 del Codice penale, che prevede l’arresto sino ad un anno e, contestualmente, la violazione all’articolo 14-ter comma 1, della legge 125/2001 per aver servito alcoolici a due minorenni ma di età superiore ai 16 anni. La sanzione comminata è stata di 333.33 euro.
In caso di recidiva – fa sapere il Comando della Polizia Locale - la sanzione raddoppia, ed è prevista la chiusura dell’esercizio per tre mesi. «Siamo a disposizione dei genitori che ci vogliono segnalare casi in cui ai figli minorenni vengono somministrati alcolici», spiega Stefano Gianolla, comandante della Polizia municipale di Mestre. «Siamo convinti che il fenomeno è molto più ampio di quello che può apparire ed è diffuso in tutta la città. Oltre a chiedere la collaborazione dei genitori aumenteremo i controlli nell’ora dello spritz, soprattutto nel pomeriggio e con uomini in borghese», conclude Gianolla. Sempre più spesso l'uso di alcol si associa a quello delle sostanze stupefacenti.
È il rito, degenerato, dell'aperitivo, il bere che non è più viatico di uno stare insieme più leggero o disinvolto, ma il bere per ubriacarsi, organizzare le serate sapendo già come andrà a finire. E c’è chi nel bicchiere dello spritz fa scivolare anche una compressa di benzodiazepine per rendere più euforico lo sballo. È il Dipartimento dipendenze dell'Asl 12 a tracciare le nuove tendenze dello sballo soprattutto tra i più giovani, che consumano i loro fine settimana a bere e a “farsi”, un abuso che comprende anche i ragazzi sotto i 14 anni, e con un modello orientato al bere per ubriacarsi. Da qui una maggiore attenzione anche da parte della polizia locale.
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