Da Jesolo ai “Fradei” di Brooklyn, locale osannato dai critici del New York Times

la storia
Da Jesolo a New York con il sogno di aprire un wine bar così innovativo da reinventare ogni settimana il proprio menù facendo emozionare i cittadini a stelle e strisce con ricercati piatti a sorpresa del Vecchio Continente. È l’American Dream di Simone Finotto, 33enne originario di Jesolo, titolare col socio francese Clement Besset del “Fradei Bistrot”, un’isola di buona cucina aperta a Brooklyn, incastonata nel quartiere di Fort Greene. Un locale minuscolo solo per metratura, ma immenso nella proposta culinaria che spazia traFrancia, l’Italia e la Spagna. Una contaminazione apprezzata a tal punto nella Grande Mela da meritare una lunga recensione sul “New York Times” uscita in questi giorni. La scelta di Simone Finotto di partire per New York risale al 2014, al culmine di una passione per l’enogastronomia nata quando ancora da studente universitario a Trieste si interessava al mondo della ristorazione.
Un’inclinazione che nel tempo si è trasformata in scommessa professionale stimolata fortemente dalla gavetta di oltre due anni, fra il 2012 e il 2014, all’Enoteca Mascareta di Venezia, alla corte dell’oste Mauro Lorenzon, dove ha potuto apprendere l’arte di accogliere i clienti avvolgendoli di attenzioni nella sapienza dei piatti della tradizione veneziana fuse a inimitabili emozioni alcoliche. «Sono arrivato negli Stati Uniti accettando prima di diventare dipendente di un ristorante», racconta «per poi decidere di aprire un bistrot col mio socio bretone». «Mia zia Alessia anche dal cielo sarà molto fiera di me», ha aggiunto Finotto ricordando Alessia Bozzato, segretaria di Assocamping scomparsa a Cavallino-Treporti a metà marzo «visto che per il compleanno dei suoi 50 anni a dicembre voleva venire a trovarmi a New York». —
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