Da gennaio rivoluzione per le Soprintendenze

Con la riforma Franceschini nasce quella unificata di Belle Arti e Paesaggio Gallerie dell’Accademia museo autonomo, bando internazionale per il direttore
Di Enrico Tantucci
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Sarà scelto con una gara internazionale il nuovo direttore delle Gallerie dell’Accademia che diventeranno - come gli Uffizi a Firenze, Capodimonte a Napoli - un museo autonomo e con una gestione anche manageriale, aperte anche a figure esterne al Ministero (Vittorio Sgarbi si è già detto ad esempio interessato a candidarsi) e con stipendio adeguato, intorno ai 170 mila euro annui.

Anche il premier Matteo Renzi ha annunciato l’altra sera a Firenze la novità per i grandi musei - con pubblicità al bando che sarà fatta anche su settimanali come l’Economist per allargare la ricerca di manager della cultura anche a livello interenazionale - legata alla rivoluzione avviata dalla riforma dei Beni Culturali dal ministro Dario Franceschini che scatterà anche in laguna dal prossimo primo gennaio.

L’attuale Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici di Venezia e quella per il polo museale verranno unificate nella nuova Soprintendenza Belle Arti e paesaggio per Venezia, che potrebbe essere guidata dalla soprintendente attuale ai Beni architettonici Renata Codello e che acquisterà ulteriore peso, unendo le competenze architettoniche a quelle artistiche e che avrà quelle competenze dirette su restauri e gestione dei fondi che prima erano sotto il controllo della Direzione Regionale dei Beni Culturali.

Cambiano ruolo le direzioni regionali, “declassate” e trasformate in Segretariati regionali del Ministero dei Beni Culturali, cioè uffici di coordinamento amministrativo che avranno competenze anche per il turismo e la promozione delle attività culturali.

Sparirà così l’attuale Direzione regionale dei Beni Culturali del Veneto, che ora ha sede a Venezia, guidata dall’architetto Ugo Soragni.

Sempre a Venezia avrà sede anche il nuovo Polo museale regionale del Veneto, articolazione sul territorio della nuova Direzione generale musei,cui faranno capo tutti i musei statali della Regione, che così non dipenderanno più dalle Soprintendenze, come avviene attualmente e che dovranno favorire la creazione di un sistema basato su musei statali e non statali.

Sempre a Venezia avranno sede anche la nuova Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso e la Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino Alto Adige. Non cambieranno invece le cose - almeno sulla carta - per l’Archivio di Stato di Venezia e per la Biblioteca Marciana, così come per la Soprintendenza Archeologica per il Veneto, che rimarrà, con sede - come adesso - a Padova. Il problema, però, resta quello dei finanziamenti scarsi e delle carenze di personale che la riforma Franceschini, da sola, non potrà certo garantire. La stessa soprintendente al polo museale veneziano Giovanna Damiani ha più volte dichiarato che, nelle condizioni di personale attuali - con la difficoltà di tenere regolarmente aperte già le sedi esistenti - non sarebbe in condizioni di aprire le Grandi Gallerie dell’Accademia anche se l’allestimento museale fosse già stato completato.

Anche per ricorrere alle cooperative per integrare il personale nel servizio di guardianìa - come avvenuto già in passato per il polo museale veneziano - servirebbero infatti risorse che attualmente non ci sono.

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