Dà fuoco al negozio e resta ustionato

Tunisino per vendetta versa benzina su un locale che vende kebab: arrestato per tentato omicidio, estorsione e incendio
Un botto, vetri sparati ovunque, dal piccolo negozio di kebab scappa fuori un uomo che si toglie la maglia e si allontana a torso nudo, pochi istanti e altre due persone scappano fuori dal locale, Il botto, all’1.30 di martedì notte, nel negozio di via Piave, a ridosso dei giardini delle ex case dei ferrovieri è stato forte. Si tratta di una vendetta di un tunisino contro il pakistano che gestisce l’attività. Incendiario che dopo dieci minuti viene arrestato grazie all’intervento congiunto di vigili urbani e polizia. In manette un pregiudicato di 23 anni, tunisino, senza fissa dimora, arrestato per tentato omicidio, estorsione e incendio. Stando a quanto fin qui ricostruito il tunisino pretendeva dal pachistano 2000 euro, al rifiuto del titolare del negozio di consegnare l’intera cifra, l’altro ha deciso di vendicarsi.


Intorno all’1,30 il tunisino entra nel negozio e chiede al pakistano, con il quale si trova un collaboratore, di consegnare duemila euro che stando a lui gli sarebbero stati rubati mentre si trovava all’interno il giorno prima. Il magrebino sostiene che lui deve rispondere del furto in quanto titolare del locale. L’altro dice no e il tunisino afferra un coltello che trova sul bancone e lo minaccia. A quel punto il pachistano gli consegna 800 euro. L’altro vuole l’intera cifra. All’ennesimo no prende la bottiglia che ha con sé, contiene 5 litri di benzina e ne cosparge il contenuto sul bancone. Un attimo dopo accende il liquido. Una fiammata e poi un botto. Il locale piccolo in pochi secondi era diventato quasi saturo dei vapori di benzina. Una volta surriscaldati hanno provocato un’esplosione che ha mandato in frantumi la vetrata del negozio. La fiammata ha ustionato le mani, gli avambracci e un orecchio dell’attentatore. Negoziante e collaboratore si sono salvati per miracolo.


Fortuna vuol e che a pochi metri dal locale c’è una pattuglia della polizia locale impegnata in un servizio anti-prostituzione. A comandarla è il sostituto commissario Francesco Livieri. Lui e i due colleghi scendono dall’auto civetta. Mentre gli altri due agenti prestano i soccorsi al pakistano, al collaboratore e avvertono il 118 e il 115, Livieri si mette all’inseguimento dell’attentatore tenendosi in contatto con la centrale della polizia a cui ha chiesto l’invio delle volanti. A indicare l’uomo responsabile dell’incendio è una prostituta straniera ferma in attesa di clienti. L’agente si mette a inseguire lo straniero che nel frattempo si è tolto la maglia sporca di benzina. Corre parecchio nonostante le ferite.


Il vigile urbano non molla e lo segue fino a quando scavalca una recinzione alta due metri. Nel frattempo sono arrivati gli agenti delle volanti. Due di loro riescono a oltrepassare la recinzione e trovano il magrebino nascosto sotto a due auto. Viene arrestato. Nel pomeriggio di martedì, durante un litigio tra due africani, era andata in frantumi la vetrata della porta dello stesso negozio. Episodi all’apparenza non collegati. Verifiche sono in corso per capire se i due dicono la verità.


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