Da Elton John a Safet Zec, musicisti e pittori che scelgono Venezia

Vivono e lavorano qui, o comunque vi soggiornano di frequente, traendo da Venezia ispirazione per le proprie opere
Elton John
Elton John

VENEZIA. Vivono e lavorano qui, o comunque vi soggiornano di frequente, traendo da Venezia ispirazione per le proprie opere. Sono gli artisti stranieri che hanno scelto comunque la città lagunare un luogo un cui essere o tornare costantemente, al di là di rockstar come Elton John che torna periodicamente nel suo “buen retiro” della Giudecca.

Artisti come Joe Tilson, oggi novantenne, uno dei nomi storici della Pop Art britannica, di cui oggi tra l’altro si inaugurerà al Lido una “parete” di coloratissime piastrelle sulla facciata est dell’hotel Hungaria. L’artista britannico ama Venezia al punto da essersi sposato qui, nel 1956 ed avere esposto anche alla Biennale.

Vive invece tra Venezia e gli Stati Uniti un altro artista straniero “stanziale”, come il pittore australiano Lawrence Carroll, che ha tenuto qualche anno fa una sua personale al museo Correr e che è stato anche tra gli artisti selezionati per il Padiglione della Santa Sede nell’ultima partecipazione del Vaticano alla Biennale Arti Visive.

È da vent’anni a Venezia, dove ha il suo studio, anche il famoso artista bosniaco Safet Zec, fuggito durante la guerra di Bosnia, scampando alla distruzione, ma che ora, pur avendo ripreso un’assidua frequentazione con la sua terra, ha mantenuto le sue nuove “radici” veneziane. Qui ha esposto anch’egli in una personale al museo Correr e lo scorso anno, in occasione della Biennale, ha presentato nella chiesa della Pietà il gigantesco ciclo pittorico “Exodus”, che l’artista bosniaco Safet Zec ha dedicato al tema dolente dei migranti, con la sua figurazione quasi espressionista, richiamando fin dal titolo la dimensione biblica dell’esodo di milioni di migranti giunti in Europa.

È una presenza discreta ma assidua a Venezia anche quella di Philippe de Montebello, ritrattista e vedutista franco americano che ha lasciato Parigi e New York per stabilirsi e lavorare ormai da parecchi anni a Venezia, ritraendola nella sua mostra ospitata lo scorso anno al museo Correr. E c’è anche chi, come il pittore e acquarellista britannico Nicholas Herdon, un altro artista che ha scelto da molti anni Venezia per vivere e lavorare, rinverdisce storiche tradizioni canalettiane, riprendendo le vedute della città, direttamente dalla sua barca in acqua. —


 

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