Da consigliere a pellegrino «Basta con questa politica»

Alfonso Delfino aveva lasciato Spinea durante la campagna elettorale Ha camminato a piedi da Lourdes a Fatima: «Dovevo ripulirmi dai partiti»
Di Filippo De Gaspari

SPINEA. Rifiuta la corsa elettorale e parte per il cammino di Santiago. Così un consigliere comunale di Spinea dice basta alla politica: «Disgustato dallo sporco che mi ha lasciato addosso».

Qualcuno si era chiesto dove fosse finito Alfonso Delfino, consigliere dell’Italia dei valori, diventato negli ultimi anni spina nel fianco prima del centrodestra e poi anche della maggioranza di Silvano Checchin, con cui era stato eletto nel 2009. Sparito.

Brigadiere della guardia di finanza, 48 anni, non solo non si è ricandidato in alcuna lista, ma ha mollato tutto, lavoro, tessera e compagni di partito e, non a caso, proprio mentre le liste si davano battaglia per conquistare la città. Lasciati scranni e interpellanze, Delfino ha preso zaino e scarponi, partendo da solo, lasciando moglie e figli, colleghi e amici e attraversando a piedi mezza Europa, in un mese e mezzo di cammino.

«Il desiderio è nato circa un anno fa», spiega, «Ho deciso di mettermi in gioco, collegando due tra i più importanti santuari mariani, Lourdes e Fatima, attraverso il cammino per Santiago de Compostela».

Un’impresa, fisica e spirituale. Delfino è partito da Lourdes, arrivando a Muxia e Finisterre: 1100 chilometri, tutti a piedi, con poche cose nello zaino e tanti pensieri nella testa. Quello che tutti si domandano è: perché? «Ho avuto una profonda delusione nel mio impegno politico in questi cinque anni: volevo purificarmi di quello sporco che la politica mi aveva lasciato addosso. La vicenda Mose è stata la mazzata finale».

Non poteva esserci miglior periodo che maggio e giugno, con Spinea chiamata al voto. «Non volevo aver a che fare con tutto questo, rimanendo lontano anche dalle tentazioni e dalle richieste continue di tornarenella competizione elettorale». Per Delfino è anche una risposta a chi diceva che le sue battaglie erano solo un pretesto per ottenere poltrone. Partito il 17 maggio da Malpensa, destinazione Lourdes, Delfino è rientrato a casa solamente lo scorso 30 giugno, con un volo Lisbona-Venezia, dopo essere arrivato a Fatima, percorrendo a piedi più o meno la stessa distanza che separa Milano da Brindisi, il resto in autobus. «Ci sono stati momenti difficili, voglia di mollare, cadute e guai fisici. Ma ho sempre trovato la forza di non rinunciare al mio obiettivo, aiutato anche da diversi segni e anime incontrate lungo il percorso».

E la politica? «Non c’è più spazio». Delfino confessa di aver trovato la ragione del servizio agli altri in altri ambiti. «Da Santiago sono tornato più forte e convinto di valori come la famiglia, il lavoro, l’onestà, la solidarietà, l’altruismo: basta poco per essere felice e vivere serenamente. Nel volontariato ti puoi fidare delle persone che hai attorno. Nella politica non è sempre così».

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