Da Colomban messaggi di pace presto un incontro con il sindaco

Mogliano. Il ricorso al Tar per il progetto di mega resort da 98 mila metri cubi nelle ex cave Marocco L’assessore Mancini: «Sorprendente che il M5S si professi ambientalista e poi voglia cementare»
Di Matteo Marcon

MOGLIANO. Massimo Colomban, dopo aver sganciato i siluri, chiede al sindaco moglianese Carola Arena un incontro di chiarimento. Ma la battaglia legale sul futuro delle ex Cave di Marocco ingaggiata in queste settimane torna ad infiammare il dibattito politico.

Da una parte il Comune, guidato dal centro sinistra, dall'altra il tycoon trevigiano, molto vicino alla Casaleggio Associati, che ricopre il ruolo di assessore 5 stelle a Roma e che in Veneto punta a realizzare un ambizioso progetto edificatorio da 98 mila metri cubi: «È sorprendente» chiosa l'assessore all'ambiente di Mogliano, Oscar Mancini «che il Movimento Cinque Stelle, su molti temi si professi ambientalista e abbia poi al suo interno un assessore che pretende di realizzare della cementificazione in un’area particolarmente pregiata, che la stessa pianificazione urbanistica regionale a partire dal Palav tutela in maniera importante. È noto che c'è una particolare sensibilità di tutta la popolazione di Mogliano verso questo luogo, le cave senili di Marocco: quanto accaduto è sorprendente. Mi attenderei un atteggiamento diverso. Spero che lo stesso movimento esprima solidarietà a difesa e sostegno della linea che abbiamo adottato, cioè quella di impedire questo progetto».

Lapidaria il consigliere comunale grillino a Mogliano, Cristina Manes: «Non ho nulla da dichiarare per adesso».

Di parole nei prossimi mesi potrebbero però scorrerne ancora a fiumi. Anche perché il tema della tutela dell'area dove Colomban vorrebbe realizzare una "Country House" (con hotel, residence, spazi commerciali e impianti sportivi), è attentamente presidiato da uno storico comitato ambientalista. Il portavoce Paolo Favaro non ha preso per niente bene la notizia: «Ho inviato al sindaco una richiesta di chiarimento. La nostra associazione, il comitato "Cave di Marocco" dal 2004 lavora sulla tutela di quest'area, abbiamo anche donato una scheda "natura 2000" (la proposta di creazione di un parco per la biodiversità) a Comune e Regione. Come minimo dovremmo essere gli interlocutori su questo tema. Siamo disposti a mobilitarci ma vogliamo essere almeno informati, questa giunta in due anni e mezzo non ci ha coinvolti su niente». Per molti la richiesta di edificare nell'area ex Veneland di via Marocchesa, riporta le lancette indietro di oltre 10 anni. «Mi sono imbattuto con questo problema appena insediato come sindaco nei primi anni '90», dice Diego Bottacin, «Colomban presentò un progetto di 400mila metri cubi, una sorta di centro terziario, con grattacieli, la dimensione era notevolissima e ci fu una forte battaglia: siamo riusciti a stoppare l'operazione. Ho sempre avversato l'idea di creare un continuum edificato tra Mestre e Mogliano e il pregio naturalistico che nei decenni ha acquisito l'area delle cave di Marocco è un ulteriore elemento di tutela di quegli spazi. Mi auguro inoltre che l'attuale Colomban, investito oggi di particolare ruolo pubblico, acquisisca piena consapevolezza di questa necessità».

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