Cuoco spacciatore, nuove accuse
CAORLE. Il gip della procura di Pordenone ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per Giancarlo Gusso, noto cuoco di 47 anni di Caorle, dipendente del ristorante da Tituta di Sansonessa fino al settembre scorso, quando gli è scaduto il contratto. Era stato sorpreso in auto con 40 grammi di cocaina il 1 ottobre scorso e dopo una notte in carcere finì ristretto ai domiciliari. I magistrati pordenonesi non hanno mai creduto all’utilizzo personale di quello stupefacente.
Nuove indagini hanno infatti permesso ai magistrati di contestare al cuoco 92 episodi di cessione di droga e tra gli acquirenti ci sarebbero anche sette caorlotti tra i 30 e i 40 anni. Inizialmente infatti sembrava che il cuoco avesse potuto rifornire solo qualche acquirente occasionale, vendendo ogni tanto tre o quattro pezzi alla volta di eroina, magari da fumare in compagnia di amici o conoscenti.
Invece i carabinieri del Norm di Portogruaro, grazie anche alla collaborazione di colleghi della stazione di Caorle, hanno scoperto un meccanismo ancora più vasto di cessione degli stupefacenti. Fiumi di eroina sono arrivati a Caorle, in centro e nelle periferie. In meno di un anno le cessioni hanno infatti sfiorato il centinaio. E sette acquirenti locali hanno infatti confessato che «era il cuoco a passarci la “roba». I clienti non sono più ragazzi, e sono consumatori da anni. Sono persone normali: molti hanno famiglia e un lavoro stabile, la maggior parte ha superato la quarantina. Dal cuoco, secondo quanto riferiscono i clienti, venivano regolarmente acquistati quantitativi dai 2 ai 10 grammi di eroina, varie volte ogni settimana, a partire dal novembre 2012, con introiti complessivi stimati in oltre 12mila euro a fronte di 350/400 grammi di sostanza stupefacente ceduta. Il Gip della Procura di Pordenone ha disposto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giancarlo Gusso, notificata dai carabinieri di Portogruaro, confermando comunque per il momento la permanenza dell’indagato agli arresti domiciliari. L’episodio del 1 ottobre scorso fece molto clamore perché Gusso si trovava in macchina in compagnia di un amico, pescatore saltuario, e vennero fermati di ritorno da Duna Verde durante un normale controllo stradale. La posizione di Gusso adesso si è notevolmente aggravata. Le indagini dei carabinieri di Portogruaro e Caorle continuano. Rosario Padovano
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia