«Cucina abusiva a Capodanno per il party in villa Comunale»

PORTOGRUARO. La discussione su questo argomento in città pare sia appena cominciata. In pieno centro storico è sorta una cucina abusiva in villa Comunale, la villa della famiglia Marzotto, tanto...

PORTOGRUARO. La discussione su questo argomento in città pare sia appena cominciata. In pieno centro storico è sorta una cucina abusiva in villa Comunale, la villa della famiglia Marzotto, tanto decantata anche nel recente film “Rosso Mille Miglia”, le cui riprese sono state girate per la maggior parte a Portogruaro.

Pare fosse stata “prestata” per un cenone di Capodanno, all’insaputa di molte persone. Ci si è messi, infatti, a lavorare tra improvvisati fornelli nei locali dell'ex biblioteca, in una villa di pregio sottoposta a determinati vincoli.

Sull'episodio, che ha messo in fibrillazione tutto il mondo politico portogruarese, è stata presentata un'interrogazione a risposta urgente da parte del consigliere comunale del Pd, Irina Drigo, che in aula fa parte del gruppo “Centrosinistra più avanti”.

È possibile che l'argomento venga affrontato nel prossimo consiglio comunale utile. Dopo che la richiesta di chiarimenti era stata protocollata, chi ha avuto l'idea di cucinare in villa ha fatto un passo indietro ed è andato da un'altra parte, ma i lati oscuri della vicenda sarebbero ancora molti. «Chiediamo in merito un chiarimento al sindaco Maria Teresa Senatore, all'assessore comunale alle attività produttive, Luigi Geronazzo, al segretario generale, Maria Teresa Miori e al comandante della polizia locale, Roberto Colussi», scrive Irina Drigo nell’interrrogazione in Consiglio, «Vorremmo conoscere oltre al nome di chi ha presentato la richiesta di utilizzo dei locali "ex biblioteca" in Villa Comunale, se le autorità preposte atte ad autorizzare allestimenti di questo tipo, come lAsl 10 e i vigili del fuoco, siano state coinvolte e che parere abbiano dato in merito». Dall'amministrazione comunale fanno sapere che quei locali erano stati dati in concessione alla Pro Loco, di fatto scaricando presunte responsabilità.

Rosario Padovano

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