Crollo affittacamere e forte “nero”

La flessione del 45,38% sarebbe dovuta anche all’evasione fiscale

SOTTOMARINA. Turismo in caduta libera o imponente evasione fiscale? Domandarselo è lecito se si guardano i dati del 2014: 1 milione 243 mila presenze (-5.79% sul 2013), ma con una flessione negativa che arriva a -45.38% per gli affittacamere.

Chiudono invece con segni positivi gli alberghi (+2.77 arrivi, +1.88% presenze) e i camping (-0.46 arrivi, +1.79% presenze). Ad un primo sguardo i dati divulgati dall’Apt provinciale relegano Sottomarina e Isola Verde negli ultimi posti della classifica, ma se poi si scende a leggerli nel dettaglio si nota che la stagione non è stata un disastro, o almeno non per tutti.

Il segno negativo su arrivi e presenze globali si spiega con la debacle del settore extralberghiero che ha compromesso anche i bilanci positivi degli altri settori. Certo il maltempo, che si accaniva soprattutto nei weekend, ha fatto la sua parte, ma c’è senz’altro qualcosa di più. L’extralberghiero ha chiuso la stagione con dati pesanti: 18.150 arrivi contro 23.645 del 2013, 115.414 presenze contro le 211.296 del 2013.

È vero che le esigenze della clientela sono cambiate, si chiedono appartamenti con aria condizionata, posto auto e pacchetti con la spiaggia e non tutte le strutture della città si sono adeguate, ma è anche vero che una flessione così forte può avere anche altre motivazioni. È verosimile che parte dei locatori non abbia segnalato l’attività. «I dati non sono sicuramente veritieri», spiega il presidente del consorzio ConChioggiaSi, Marco Boscolo Camiletto,«in altre località gli affittacamere si sono organizzati con agenzie del territorio o hanno aperto partita Iva creando residence veri e propri. Da noi la categoria non ha mai fatto un passo avanti. Dal 2012 la trasmissione della presenza dei turisti è passata da cartacea a telematica. Molti affittacamere a Sottomarina sono anziani e, non usando il computer, finiscono col non trasmettere i dati reali». È anche vero che esiste da sempre una parte di locazioni sommerse che sfugge alle statistiche ufficiali e anche al fisco. Di certo non tutti i locatori lavorano in nero, ma è altrettanto vero che il dato ufficiale su arrivi e presenze è senza dubbio sottostimato. Senza andare troppo lontano, in Croazia, può capitare che durante il soggiorno arrivino dentro casa gli ispettori dell’ufficio turismo per accertarsi che gli inquilini abbiano un regolare contratto d’affitto. «Il comparto extralberghiero è in crisi», spiega Leonardo Ranieri di Gruppo Turismo, «gli hotel, soprattutto per la qualità dell’offerta, e i campeggi che hanno saputo stare al passo con i tempi e adeguarsi a una richiesta sempre maggiore di vacanza open air sono stati ripagati».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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