Crolla il tetto, famiglie di profughi evacuate

Cavarzere. I sei adulti e i 5 minori erano nella casa della parrocchia: «Non sappiamo dove andare»

CAVARZERE. I sei adulti al centro Bakita, i cinque minorenni (dai 5 ai 16 anni) in albergo a Pegolotte. Così sono stati distribuiti i componenti di due famiglie di profughi kossovari ai quali è letteralmente caduto il tetto della casa in testa, l’altra sera, durante il temporale che investito la zona. Una soluzione di emergenza per pochi giorni, dice il sindaco Tommasi, «lunedì vedremo meglio cosa si potrà fare».

Si tratta, in realtà, di un nodo che doveva venire al pettine: già lo scorso 4 marzo il tetto di quell’abitazione, in località Gallianta, aveva ceduto durante un temporale e abitarci era divenuto problematico. «Siamo a Cavarzere da 15 anni», dice il capofamiglia, Sultan, che tira la giornata commerciando in ferrovecchio «abbiamo tutti l’asilo politico, ma non abbiamo un lavoro vero e ora, senza casa, non sappiamo dove andare».

Quella in cui hanno abitato finora è di proprietà della parrocchia di san Mauro e, a quanto dice lo stesso Sultan, gli era stata data gratuitamente in uso. Ma nessuno avrebbe mai fatto la dovuta manutenzione («Era a posto ma l’hanno distrutta gli occupanti», commenta qualche residente della zona) e il maltempo ha fatto il resto. Dopo il primo crollo le due famiglie di kossovari, quella di Sultan e quella di suo figlio, erano rimaste lì, “accampate” sotto la porzione di tetto che ancora resisteva, anche perché, in Comune, prevaleva l’idea che si trattasse di un problema tra “privati”, ovvero le due famiglie e la parrocchia. Ma l’altra sera l’acqua entrava a scrosci, cadeva lungo le pareti e le colonne di sostegno, correva su tutto il pavimento e loro stessi hanno cercato l’aiuto dei pompieri e dei carabinieri. E proprio quando questi sono arrivati il tetto è collassato e non è rimasto che sgombrare l’edificio.

Diego Degan

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