Crolla il mercato immobiliare a Mestre

I dati del secondo semestre 2013: Chirignago isola felice, il fascino del Lido. Gli operatori: «Puntiamo sulle ristrutturazioni»
Di Gianluca Codognato

Mettiamo i cantieri, le difficoltà di accesso, la penuria di parcheggi, i tanti negozi chiusi. Poi aggiungiamo le incertezze sul futuro della zona, i progetti fermi. E infine sommiamo l’ultima questione, i prezzi, più alti rispetto al resto della terraferma. Et voilà, i giochi sono fatti: crollo del mercato immobiliare di Mestre che anche nel secondo semestre del 2013, come raccontano i dati dell’Agenzia del Territorio, ha registrato l’ennesima diminuzione delle compravendite, 2,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In generale, a Mestre nel 2013 si sono vendute 80 case in meno del 2012 (-12,5%) e 890 case in meno in confronto al 2008, anno in cui è cominciata la crisi. Pure Marghera perde quote di mercato, anche se in termini assoluti le compravendite sono nettamente inferiori rispetto a Mestre. Nell’ambito della Terraferma il mercato più florido è invece quello di Chirignago: le compravendite sono cresciute di un terzo. A Venezia città le aree centrali perdono pezzi, mentre va bene il mercato del Lido.

Il crollo di Mestre. Le difficoltà che sta vivendo la municipalità di Mestre Centro trovano conferma nelle performance, non certo esaltanti, del mercato immobiliare. Nel secondo semestre del 2013 si sono effettuate 350 compravendite contro le 376 del secondo semestre 2012. Da un anno all’altro si sono vendute 80 case in meno, un numero rilevante considerando soprattutto che ci troviamo in un comparto in continua discesa dal 2008 in poi. Tanto per intenderci, sempre a Mestre nel primo anno della crisi si sono registrate 2.185 compravendite, il 40% in più del 2013.

Boom di Chirignago. Nel resto della Terraferma, eccetto Marghera, le cose vanno meglio. In particolare a Chirignago area che non ha subito grandi contraccolpi neppure rispetto al 2008. Qui le transazioni hanno avuto una impennata del 33% dal 2012 al 2013, con 58 compravendite in più. E rispetto a cinque anni prima la diminuzione si attesta a un -10%, niente di particolare in un mercato che, per quanto riguarda l’intera provincia, s’è in pratica dimezzato. Il “mattone” tiene e, anzi, cresce, seppur impercettibilmente, a Favaro, Zelarino e Malcontenta, mentre a Marghera nel 2013 si sono venduti 25 appartamenti in meno.

Il fascino del Lido. Anche a Venezia città il mercato immobiliare dell’area centrale soffre. A Cannareggio e San Marco le compravendite sono ferme o, meglio, registrano delle perdite. Dorsoduro resiste mentre aumenta il fascino delle isole, in particolare del Lido. Qui il comparto sembra florido, vedendo i dati dell’Agenzia del Territorio: 110 appartamenti venduti nell’arco del 2012, 136 quelli del 2013. Sorprendente anche la vitalità di Pellestrina, dove si è passati da 14 a 26 compravendite.

Interventi. I dati dell’Agenzia del Territorio confermano la crisi di un mercato del mattone che fino a qualche anno fa era settore trainante anche nel Veneziano. «Per farlo ripartire», spiega Alessandro Simonetto, presidente provinciale della Fimaa-Confcommercio, «bisogna ridare fiato alle famiglie, evitando di martoriarle con un’eccessiva imposizione. La politica di questi tempi non sta certo aiutando il comparto: per dare fiducia al mercato serve una contrazione della tassazione sulle case, perché attualmente c’è un’imposizione che strangola tutti gli attori in campo».

In tale contesto, anche gli investimenti del settore devono insistere sull’esistente. «Inutile continuare a costruire se poi non si vende», conclude il rappresentante di categoria. «Bisogna puntare sugli interventi edilizi, sulle ristrutturazioni e sul recupero dell’esistente».

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