Crolla il credito alle Pmi meno 200 milioni di euro

San Donà. Roccato (Apindustria): «Le banche hanno perso la loro vocazione» Il presidente Dal Cin: «Niente finanziamenti, aziende sane costrette a chiudere»
Di Giovanni Cagnassi
20090331 - ROMA - FIN - CRISI: CEI, CON BANCHE PRESTITI 300MLN A FAMIGLIE POVERE - Un fondo di garanzia da circa 30 milioni di euro in grado di generare prestiti bancari per 300 milioni da destinare alle famiglie in difficolta' a causa della crisi e' stato istituito dalla ..Conferenza episcopale italiana grazie ad un accordo con l'Abi, l'associazione bancaria italiana. .. Potranno farne richiesta di accesso le famiglie regolari con tre figli o malati a carico che abbiano perso ogni fonte di ..reddito...MARIO DE RENZIS /ANSA / KLD
20090331 - ROMA - FIN - CRISI: CEI, CON BANCHE PRESTITI 300MLN A FAMIGLIE POVERE - Un fondo di garanzia da circa 30 milioni di euro in grado di generare prestiti bancari per 300 milioni da destinare alle famiglie in difficolta' a causa della crisi e' stato istituito dalla ..Conferenza episcopale italiana grazie ad un accordo con l'Abi, l'associazione bancaria italiana. .. Potranno farne richiesta di accesso le famiglie regolari con tre figli o malati a carico che abbiano perso ogni fonte di ..reddito...MARIO DE RENZIS /ANSA / KLD

Accesso al credito, la crisi pesa sulle piccole e medie imprese. Dal 2010 il minor credito alle Pmi da parte delle banche ha toccato i 97,5 miliardi. Se in provincia di Venezia si registra un -2,5% di affidamenti pari a 1,2 miliardi, non stanno meglio le Pmi del Sandonatese: -3/3,5% di concessione credito, per una quota che va dai 150 ai 200 milioni di euro.

Sono i dati di una crisi iniziata dal 2008, evidenziati nel corso di una tavola rotonda che si è svolta all’hotel Ristorante Forte del 48 a San Donà sul tema “Evoluzione del sistema bancario dal 1936 ai giorni nostri”. I relatori della serata sono stati Maurizio Striuli, portavoce del Progetto E.c.a.f. Onlus, osservatorio sul comportamento degli istituti di credito; Pier Orlando Roccato, direttore di Apindustria Venezia; Roberto Dal Cin, neopresidente mandamentale di Apindustria Venezia San Donà.

L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale Futuro e dal presidente Luca Saccomani.

«Le banche», dice Roccato, «da troppo tempo hanno perso la loro “vocazione” puntando solo sulla finanza “creativa”. Sui loro bilanci, e quindi sulla loro stabilità, pesano oltre 320 miliardi di crediti inesigibili che mettono in seria discussione la loro capacità di stare sul mercato e svolgere il proprio ruolo. Oggi le nostre piccole imprese sono ingessate da un costo del lavoro esagerato rispetto ai loro concorrenti europei, nonché da una pressione fiscale tale da non permettere loro la sopravvivenza sul mercato globale. La disoccupazione torna a salire finiti gli effetti del Job’s Act e la riforma Fornero di sicuro non aiuta l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani. Boeri, presidente dell’Inps, proprio in questi giorni sta lanciando segnali chiari di una necessità di riformare la legge, altrimenti i nati negli anni ’80 rischiano di andare in pensione a 75 anni. Non ultimo, anche il mondo dell’associazionismo deve cambiare, deve ritornare a giocare un ruolo forte e determinante verso le istituzioni ed enti ed essere a fianco delle Pmi per aiutarle a crescere e consolidarsi».

Secondo il presidente Dal Cin molte piccole e medie imprese ancora sane hanno dovuto chiudere i battenti perché le banche non hanno concesso loro credito. Solo nel Sandonatese, sono circa 700 le vertenze relative ad aziende in crisi, molte della quali si erano rivolte, per sbloccare la loro situazione – dalla liquidità all’esposizione – agli istituti di credito.

Da tempo le associazioni di categoria denunciano lo stallo che blocca le piccole e medie imprese e quindi l’economia non solo locale.

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