Crocifisso danneggiato, braccio riattaccato con lo scotch

Intervento artigianale del parroco di San Geremia e Lucia dopo il vandalismo ai danni della statua

VENEZIA. Colla e nastro adesivo per riparare il Cristo del 1700. Non ci ha pensato due volte l'infaticabile don Renzo Scarpa, amministratore parrocchiale della chiesa dei Santi Geremia e Lucia.

Quando il sacerdote è entrato nella chiesa - da anni guida la parrocchia di quasi duemila anime - e ha visto quel Cristo con il braccio nel vuoto ha immediatamente preso colla e nastro adesivo bianco ed ha aggiustato lo splendido crocefisso scaraventato a terra la scorsa settimana da un giovane di origini marocchine proveniente dalla Francia. L'opera lignea con parti dorate risale al diciottesimo secolo.

Don Renzo Scarpa spiega i motivi della sua riparazione provvisoria. «Quando è successo l'atto vandalico ero partito da poche ore, un paio di giorni in montagna. Al ritorno, entrando in chiesa, ho visto il Cristo con il braccio sinistro spezzato e penzolante dalla croce. Quella scena mi ha addolorato e disturbato. Mi sembra che una settimana esposto così all'adorazione dei fedeli sia già troppo».

Don Renzo Scarpa
Don Renzo Scarpa

L'amministratore parrocchiale spiega nei dettagli l'operazione. «L'ho aggiustato in questo modo» spiega don Renzo «Ho avvicinato i due tronchi del braccio rotto. Internamente ho trovato un chiodo così sono riuscito a combaciare le due parti di legno in attesa che l'intero crocifisso venga restaurato. Nel parapiglia il vandalo che è stato bloccato da quattro persone ha danneggiato anche la base che poggia su un mobile di legno massiccio e strappato anche i fili elettrici». Il sacerdote, classe 1938, ordinato nel 1961, sottolinea: «Mi sono fatto raccontare dal sacrestano Sandro Trevisan le farneticazioni del giovane e com'era successo il fatto. Dalla violenta colluttazione il crocifisso poteva frantumarsi, andare in mille pezzi. Direi che è un miracolo se in quello scontro si è spezzato solo un braccio».

Aggiunge don Renzo preoccupato per il restauro: «Non ho ricevuto alcuna telefonata. Non so ancora quando e chi lo riparerà, forse il Patriarcato o forse la Soprintendenza». Nel frattempo qualche persona si è già resa disponibile per restaurare l'antico crocifisso. «Tra questi» spiega don Renzo «l'Ordine militare del Collare della Casa reale d'Aragona che mi ha inoltrato un'interessante mail».

Dopo l'appello della parrocchia per avere più sorveglianza, ieri mattina, è passata una pattuglia della Polizia di Stato. Don Renzo conclude: «Li ringrazio. Nella chiesa spesso accadono episodi incivili con balordi e prepotenti. Qui è un porto di mare. Viene mezzo mondo. Siamo vicini alla stazione ferroviaria e custodiamo le spoglie della martire siracusana Santa Lucia. Ci vorrebbe però anche la polizia in borghese».

Nadia De Lazzari

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia