Crociere, prime due disdette per il 2017

La Costa Neoclassica preferisce il porto di Bari, l’olandese Oosterdam dice addio a Venezia: persi centomila passeggeri

La mancanza di decisioni da parte del Governo sul problema grandi navi - senza che sia stato scelto ancora un tracciato alternativo al loro passaggio da San Marco - sta provocando i primi contraccolpi anche sul traffico crocieristico al di sotto delle 96 mila tonnellate, quello che attualmente parte o sbarca dalla Marittima, in base all’accordo di autoregolamentazione attuato dalle grandi compagnie. Si registrano infatti in queste settimane due disdette sul 2017 che dovrebbero comportare circa 100 mila passeggeri in meno rispetto alle previsioni di Venezia Terminal Passeggeri - la società che gestisce lo scalo crocieristico veneziano - per il prossimo anno. La Carnival ha infatti annunciato che la nave da crociera Costa Neoclassica, lascerà il porto di Venezia per quello di Bari, con una perdita di 24 toccate e circa 58 mila passeggeri. La nave potrebbe essere sostituita, ma allo stato attuale alla Vtp non risulta nessuna “prenotazione” di sbarco di altre navi da crociera al posto della Costa Neoclassica per il prossimo anno.

È inoltre di questi giorni anche l’addio a Venezia della nave da crociera Oosterdam, della Holland America, con circa 30 mila passeggeri in meno.

Il presidente di Vtp Sandro Trevisanato - come riferiamo a parte - non nasconde la preoccupazione per altre possibili disdette, legate proprio all’incertezza della situazione. La Marittima si è attrezzata negli ultimi anni - aumentando il numero delle banchine - proprio per ricevere il traffico delle navi da crociera sotto le 96 mila tonnellate, compensando così, con l’aumento del numero delle toccate, il divieto al passaggio dei Giganti del Mare, anche dopo l’entrata in vigore del decreto Clini-Passera. E se per quest’anno la previsione per Venezia è di un milione e 550 mila passeggeri per 529 approdi (rispetto ai 521 dello scorso anno), quest’anno i numeri sono destinati a scendere, penalizzando appunto tutti gli scali dell’Adriatico.

A complicare ulteriormente la situazione i problemi politici e di sicurezza che riguardano il Nordafrica e la Turchia - non si sbarca più a Istanbul - che hanno ridotto per il turismo crocieristico americano l’attrattività del Mediterraneo. «Si può pensare che l’incertezza di Venezia favorisca gli altri porti, ma non è così», ha già dichiarato al Sole 24 Ore Stefano Galietti, direttore di Clia, l’organizzazione internazionale delle compagnie di crociera. «L’effetto negativo rischia di ricadere su tutto il Mediterraneo, incluse Atene e Dubrovnik».

L’appello è al Governo perché dia indicazioni precise alle compagnie sul tracciato alternativo al passaggio delle Grandi Navi da San Marco, con tempi certi di realizzazione, per permettere loro di programmare. Ma le ultime indicazioni del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, di qualche settimana fa, fanno intuire la difficoltà del Governo nel decidere su Venezia.

«Speriamo», ha dichiarato il ministro, «che vi sia la possibilità di valutare tutte le ipotesi in campo in maniera tale da prendere una decisione finale e definitiva. Certamente le grandi navi non possono più entrare a Venezia. La vicenda è molto complessa perché questi progetti richiedono valutazioni ambientali molto particolari, essendo la laguna un sito molto complicato».

Difficile pertanto ottenere indicazioni certe in tempi brevi e in questa chiave l’incertezza può tradursi in una progressiva disaffezione delle compagnie crocieristiche da Venezia - secondo l’analisi di Vtp - nonostante l’appeal dello sbarco in laguna. La cosa curiosa è che tutto ciò possa avvenire nel momento in cui le grandi compagnie come Costa, Royal Caribbean e Msc stiano per prendere in mano il controllo della società dello scalo veneziano.

Enrico Tantucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia