Croce Rossa, va deserta l’asta di vendita
JESOLO. Aste deserte, si teme la speculazione sulla vendita dei terreni della Croce Rossa al lido. Il prezzo è destinato a scendere di continuo, dopo che era partito dalla cifra astronomica di 42 milioni. Ora Sel denuncia che il comitato centrale dell’associazione ha chiesto all'Agenzia del Territorio di Venezia di procedere a una nuova valutazione del complesso di via Levantina, per indire una nuova asta finalizzata alla definitiva alienazione di tutta la struttura. «Il tutto procede tra la generale indifferenza di tutte le forze politiche di Jesolo», dice Salvatore Esposito di Sel, «mentre ci chiediamo che fine farà il personale e dove finiranno gli ospiti della struttura. Un argomento che genera il più assoluto disinteresse. Da 42 si è già scesi a 32 milioni e non sappiamo adesso a quanto vorranno arrivare», aggiunge, «da anni diciamo che sotto questa operazione si nasconde il rischio di una grande opera di speculazione che vede Jesolo centro nevralgico di situazioni che vanno chiarite».
Secondo lo stato maggiore di Sel, da Roma fino ad arrivare a Jesolo, l’operazione di vendita sul litorale è tra quelle strategiche che rientrano in un piano di dismissione alquanto misterioso. Adombra ad esempio a cordate di imprenditori che vogliono speculare sui terreni, a Jesolo addirittura fronte mare, attendendo i prezzi più favorevoli facendo ripetere le aste deserte. E ha evidenziato che proprio in questo periodo si sono allargate le concessioni davanti a questi terreni, vicino all’ospedale, con l’arrivo di nuovi ombrelloni e spiaggia attrezzata. I tasselli del mosaico aumentano e delineano nuove figure con ancora troppe ombre.
«Il silenzio che circonda il tutto ci preoccupa non poco», aggiunge Esposito, «per questo motivo come Sel ci adopereremo immediatamente tramite le nostre presenze nelle istituzioni affinchè si possa portare alla ribalta il problema, compresa un’inchiesta per stabilire se esistono limiti al ribasso della base d’asta. È inammissibile che qualche gruppo economico possa entrare in possesso di tale area a un prezzo irrisorio. È ridicolo che le forze politiche che tanto rumore fanno per la presenza dei venditori sulla spiaggia, colpevolmente tacciano su questo problema che riguarda milioni di euro e che genererà un vortice di interessi non da poco. Che vengano fuori anche le loro voci e che abbiano il coraggio di dire da che parte stanno».
Giovanni Cagnassi
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