«Critica politica legittima» Assolto Paolo Dorigo

Secondo il tribunale di Venezia non ha interrotto il consiglio comunale di Mira Il sindacalista dello Slai Cobas protestava contro il taglio d’acqua a 5 famiglie

MIRA. La protesta in consiglio comunale a Mira di Paolo Dorigo referente del sindacato Slai Cobas era legittima, non si è trattato di interruzione ai pubblici uffici ma di un legittimo esercizio del diritto di critica politica. A sentenziarlo è stato ieri il Tribunale di Venezia con il giudice Sonia Bello.

La protesta si era tenuta la sera del 9 gennaio 2013 nella sala consiliare del municipio. Dorigo era intervenuto in Consiglio mentre si discuteva dell’acqua come bene comune. «Proprio mentre si discuteva di questo tema», spiega Dorigo, «in via Borromini il Comune, all’epoca con il sindaco Alvise Maniero, aveva disposto la chiusura dell’acqua potabile. Protestavamo perché il Comune aveva lasciato senza luce e acqua ben cinque famiglie indigenti. Come manifestanti ce ne andammo solo alle 2 dopo vari interventi e un dibattito, senza che Maniero avesse accettato in alcun modo in quella sede, neppure la proposta, giratagli dal capogruppo Pd, di una assemblea al Parco di via Borromini che portasse alla verifica dello stato della palazzina».

Per questa protesta era scattata la denuncia per interruzione di pubblici uffici. Ieri il giudice del Tribunale di Venezia, ha assolto l’imputato al termine del processo, svoltosi in due anni, dopo aver sentito i testimoni dell’accusa e della difesa, patrocinata dall’avvocato di Padova Emanuele Zanarello. Durante l’ultima udienza, è stato sentito l’ex consigliere comunale di “Mira fuori dal Comune” Mattia Donadel il quale ha fatto presente secondo Slai Cobas, che la sospensione del consiglio comunale a suo parere era stata determinata dalla incapacità di gestione da parte della allora presidente del Consiglio comunale Serena Giuliato, del Movimento 5 Stelle.

«Nell’udienza precedente i testimoni dell’accusa», spiega lo Slai Cobas, «sono stati smontati dall’avvocato Zanarello, che ne ha fatto emergere le contraddizioni».

All’ultima udienza lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Il pm ha anche prodotto il volantino distribuito in consiglio e fatto oggetto di indagini penali della Digos davviate su richiesta del Comune di Mira, che non si è costituito poi parte civile.

«Il pm», spiegano il sindacato e l’avvocato Zanarello, «ha richiamato esplicitamente l’art. 51 del Codice penale (diritto alla critica politica) oltre ad aver rilevato che non vi era stata invasione dell’emiciclo del Consiglio, che nulla è emerso nel merito a carico di Dorigo. Ha valutato il valore morale dell’impegno politico e sociale dell’imputato ed ha concluso chiedendone l’assoluzione».

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