Crisi Maschio Gaspardo chiude lo stabilimento
PORTOGRUARO. Mancavano solo le fanfare due anni fa quando si inaugurò il mega stabilimento della Maschio Gaspardo nell’ex capannone Acco, al confine con il territorio di Gruaro. Egidio Maschio, accompagnato dal nipotino, invitava tutti ad alzarsi in piedi per cantare l’inno nazionale. C’era anche l’allora ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Letta era ancora in sella a Palazzo Chigi e tutti fecero discorsi trionfalistici.
Ieri, come comunicato dalla stessa Maschio Gaspardo, ecco la doccia fredda. L’azienda di Portogruaro chiude. Non è una bella notizia, anche se la stessa Maschio ridimensiona la decisione. Entro un anno qui non si lavorerà più ma i 70 dipendenti verranno trasferiti tutti a Morsano al Tagliamento. Lo garantisce l’azienda. I sindacati non si fidano, e chiedono prima di poter prendere visione del piano di ristrutturazione del debito presentato alle banche.
La certezza del rafforzamento di Morsano è arrivata ieri pomeriggio, a ora di pranzo. Il gruppo Maschio Gaspardo potenzia lo storico stabilimento di Morsano al Tagliamento (Pordenone) dove oggi vengono prodotte le seminatrici di grandi dimensioni con la creazione di due nuove linee produttive per gli sprayers. Nello stabilimento di Morsano, dove sono impegnati circa 300 addetti, è stato avviato da alcuni mesi un progetto di “lean production” sotto la direzione del nuovo COO Giovanni Ferrari. «Nessun portogruarese perderà il posto di lavoro. Questo importante progetto», spiegano dall’azienda, «permetterà attraverso la revisione del layout di stabilimento di recuperare aree produttive non utilizzate a Morsano, migliorando la produttività e la qualità del prodotto. In particolare, nelle nuove aree disponibili verranno realizzate due linee di produzione che consentiranno il trasferimento delle attività attualmente svolte nello stabilimento di Portogruaro».
Grazie agli impianti specifici, in particolare gli impianti di verniciatura, già presenti nello stabilimento di Morsano, sarà possibile ottenere miglioramenti significativi della qualità degli sprayers. Tutti gli addetti impegnati nello stabilimento di Portogruaro, avvisate le organizzazioni sindacali, verranno trasferiti nella sede di Morsano al Tagliamento. Ma qui sta il punto, e la partita che va ad aprirsi si prospetta delicata. Infatti i sindacati non si fidano. L'azienda dice che i 70 dipendenti di Portogruaro verranno trasferiti in toto a Morsano, e che il capannone di Portogruaro verrà rivenduto.
«È vero, ci hanno convocato a fine luglio», spiega il delegato della Fiom Cgil, Fabio Furlan, «eravamo assieme ai nostri colleghi di Reggio Emilia e Pordenone. In quella riunione ci avevano informato che avrebbero presentato entro il 9 settembre il nuovo piano di ristrutturazione, necessario alla luce della tragedia che aveva portato alla morte di Egidio Maschio. Però non si fa così. Hanno reso noto il potenziamento di Morsano, a scapito di Portogruaro, senza prima contattarci e farci vedere i dettagli del nuovo piano. Chiediamo subito un incontro, ci devono convocare».
Di fatto il depauperamento delle industrie a Portogruaro, orfana già di Acco o Nuova Pansac, continua. Attorno, il silenzio delle istituzioni.
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