Crisi edilizia, invenduti duemila appartamenti

San Donà. Il sindaco Cereser incontra le categorie per rilanciare il settore «Bisogna riqualificare le abitazioni puntando al risparmio energetico»

Crisi dell'edilizia, il Comune tenta il rilancio. A fronte di circa duemila appartamenti e abitazioni invendute, l'amministrazione corre ai ripari e cerca di mediare, anche perché sempre più famiglie, anche nel Sandonatese, stentano ad arrivare a fine mese sostenendo tutte le spese. Un primo passo saranno le ristrutturazioni. Davanti a tanto invenduto, con immobili fatiscenti e abitazioni in classi energetiche ormai troppo basse, si potrebbero impegnare le imprese a riqualificare gli appartamenti che tornerebbero così a essere appetibili sul mercato al momento ancora fermo, con lievi abbassamenti dei prezzi di acquisto e affitti generalmente sproporzionati rispetto alle possibilità delle famiglie.

Il Comune cercherà inoltre di mediare, ovvero di far incontrare domanda e offerta facendo in modo che si possano calibrare i prezzi in base alla situazione economica tutt'altro che facile. Il progetto è in corso di elaborazione e prevede altri interventi dell'amministrazione comunale che sarà sempre più soggetto attivo in questo difficile settore, per anni propulsore del territorio e della sua economia.

Oggi le imprese edili stanno chiudendo e centinaia di operai restano a casa, come ha denunciato in tempi recenti la Cgil. «Non escludiamo neppure la realizzazione di case popolari», dice il sindaco, Andrea Cereser, «per quelle famiglie che non hanno possibilità e necessitano di un tetto a prezzi calmierati. Questo si potrà vedere in un secondo tempo. Intanto vogliamo sensibilizzare i cittadini, organizzare incontri anche nelle scuole oltre che nelle associazioni di categoria, professionisti, agenzie immobiliari, per sviluppare una certa cultura della classe energetica e dell'edilizia che sia al passo con i tempi e le esigenze. Le ristrutturazioni e riqualificazioni di immobili potranno rimettere in moto l'economia, almeno in parte».

L'edilizia del futuro è stata al centro di uno dei convegni della fiera. «Un patto tra amministratori, cittadini, imprese e banche per la promozione del risparmio energetico nelle costruzioni è l’unica strada per uscire dalla crisi», ha detto nel suo intervento il presidente di Confartigianato Ildebrando Lava, «e sono contento che non si faccia più riferimento solo a singoli edifici, ma anche a quartieri e villaggi».

Anche Loris Pancino di Cna è concorde: «L’associazione e le aziende si stanno concentrando su questo settore anche a fronte di 1,78 milioni di abitazioni in Veneto costruite prima del 1991. A partire dal 2014 si dovrà riconvertirne almeno il 3 per cento all’anno. Ai Comuni spetta gestire il cambiamento, alle imprese acquisire e migliorare competenza e professionalità».

Giovanni Cagnassi

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